25 febbraio 2008 VERBALE ADUNANZA 25-26 FEBBRAIO 2008 Ordine del giorno:
- Comunicazioni del Presidente; - Esame bozza provvedimento sulla riforma della "governance" degli Atenei; - Esame problematica relativa all'equiparazione della durata delle scuole di specializzazione di psicologia (attualmente 4 anni) con quelle di medicina; - Esame problematica relativa al riconoscimento del titolo di studio per accesso albi e concorsi pubblici dei laureati al corso di Laurea di "educatore professionale", con relativi chiarimenti sulle classi di laurea afferenti; - Esame problematica relativa al riconoscimento del titolo di studio per iscrizione all' albo dei laureati ai corsi di laurea afferenti alla classe di laurea specialistica 12S; - Richiesta di informazioni sui tempi di risposta alle interrogazioni e mozioni presentate dai relativi consiglieri CNSU; - Mozione di solidarietà ai docenti di religione ebraica; - Questionario sulla "didattica"; - Varie ed eventuali Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta alle ore 11,40 Si passa alla trattazione del primo punto all'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente". Il Presidente comunica che alle ore 15 ci sarà l'audizione del dott. Fiegna, del CNVSU. Inoltre fa notare ai consiglieri la presenza in aula di un ospite, Matteo Nanni di Bologna, che sta facendo una indagine sulle rappresentanze studentesche. Il Presidente aggiunge che nella mattinata lavoreranno le commissioni. Il Consigliere Kolletzek richiede l'aggiunta di un punto da discutere nella commissione didattica concernente l'accesso all'esame di magistratura. Il Presidente sottolinea l'importanza di riferirsi, in questi casi, ai presidenti delle commissioni. Il Consigliere Di Lorenzo richiede la possibilità di partecipare alla commissione didattica durante la discussione di un punto che riguarda gli specializzandi, il Presidente autorizza. Alle ore 11,45 il Presidente sospende la seduta e la riaggiorna alle ore 14,30 ricordando che alle ore 15,00 si terrà l'audizione del dott. Fiegna. Alle ore 15,00 il Presidente riapre la seduta e accoglie il dott. Fiegna, venuto appositamente dopo una richiesta della commissione sulla condizione studentesca. Il dott. Fiegna ringrazia dell'invito e aggiunge che è importante che i consiglieri conoscano il lavoro del CNVSU. Afferma che un problema grave in Italia è che non si conosce il sistema universitario, il CNVSU per ovviare a tale problema cerca di creare una base informativa, non certo perfetta ma che diversi paesi invidiano all'Italia. Dichiara che lo scopo dell'organo è, mettendo a disposizione dei dati, dare un giudizio complessivo sul sistema. Il metodo usato è quello della ricerca dei valori medi e la valutazione sul miglioramento o peggioramento di questi valori medi. Invita a non credere ad esempio al fatto che in Italia ci siano pochi laureati, piuttosto fa notare come i laureati siano mal distribuiti, per esempio ci sono troppi laureati in giurisprudenza rispetto al fabbisogno. Inoltre alcuni accessi a numero programmato sono troppo limitati, ad esempio odontoiatria, con la conseguenza che nel mondo del lavoro c'è poca concorrenza e i prezzi sono alti. Altro problema grave è che in Italia c'è scarso contatto tra università e sistema produttivo dei servizi, non esistono infatti dati precisi relativi ai vari fabbisogni. Fa notare un dato allarmante, che i tanti processi di trasformazione non hanno scalfito, cioè l'abbandono universitario tra il primo ed il secondo anno. Per quanto riguarda il diritto allo studio, dice di non condividere come esso è concepito, cioè come una assistenza e non realmente come un diritto a favore dei capaci e meritevoli. A suo avviso lo strumento migliore sarebbe un sistema diffuso di prestiti con una clausola che garantisca l'estinzione del debito al conseguimento di determinati risultati. Spiega che la situazione è cambiata poiché se prima si era certi che, una volta acquisite determinate conoscenze, esse non sarebbero mutate per almeno quaranta anni, ora è il contrario. Per questo occorre, a suo avviso, fare una distinzione tra l' "insegnato" e l' "imparato", cioè il titolo di studio deve certificare le conoscenze. Uno strumento a tal fine è la c.d. "efficacia esterna", cioè poter verificare per ciascuno dei laureati l'utilità del percorso di studi seguito. E' scandaloso, a suo avviso, che non esista ancora una anagrafe dei laureati. Spiega che il CNVSU da una parte sollecita un quadro conoscitivo più completo, dall'altra si è fatto promotore dei requisiti minimi. Descrive come funziona il modello di finanziamento, che si articola su tre elementi: 1. domanda degli studenti, cioè quanti sono iscritti, non contando il primo anno; 2. risultati dei processi formativi, valutati in termini di CFU conseguiti e di laureati (con diverso peso tra gli studenti "in corso" e quelli "fuori corso"); 3. risultati della ricerca scientifica. I risultati delle ricerche del CNVSU, certamente criticabili, hanno però un livello molto basso di pubblicità. Conclude dicendo che i temi sono tanti e invita i consiglieri a soffermarsi su quelli ritenuti più interessanti. Interviene il presidente della commissione sulla condizione studentesca, Consigliere Mereu, ringraziando il dott. Fiegna per la disponibilità dimostrata, aggiungendo che si augura di poter aprire un canale costante con il CNVSU, per un confronto reciproco sulle problematiche più importanti. Sottolinea l'intenzione di cominciare un lavoro congiunto per una indagine sulla percezione studentesca della valutazione del sistema universitario, poiché interesse della commissione è capire il livello di soddisfazione degli studenti. Interviene il Consigliere Planchenstainer ribadendo che lo scopo dell'indagine è quello di rendere partecipi gli studenti della valutazione degli atenei. Pone al dott. Fiegna alcune domande: 1. Come è la situazione italiana rispetto agli obiettivi europei; 2. In relazione alla mobilità, se è frequente che studenti italiani vadano all'estero a studiare; 3. che ruolo può avere il Consiglio per controllare; 4. a che punto è la mobilità degli studenti. Interviene in Consigliere Costatino facendo notare che se è vero che ci sono dei laureati non validi, ciò è responsabilità anche del mondo del lavoro e non solo dell'università. Afferma che in Italia vi sono dei punti di eccellenza ma spesso il costo è troppo elevato. Inoltre si dichiara in disaccordo sui prestiti perché tenderebbero a precarizzare. Conclude dicendo che oltre all'anagrafe dei laureati, occorrerebbe farne anche una dei dottorandi e degli specializzandi. Il dott. Fiegna risponde ai vari interventi dicendo innanzitutto che i questionari sono importanti ma gli studenti hanno una sorta di disaffezione nell'esprimere i pareri. Aggiunge che si sta predisponendo il decreto sui requisiti di trasparenza, cioè le informazioni che devono essere fornite nell'offerta formativa, in tal caso non si parla più di requisiti minimi ma necessari. Afferma che il diritto allo studio debba essere di competenza universitaria e non regionale. Riguardo alla mobilità degli studenti, fa notare che il problema non è che i nostri cervelli emigrano all'estero, ma che sempre meno cervelli vengono in Italia perché vi sono sul piano scientifico realtà poco stimolanti. Si sofferma sulla questione del valore legale del titolo di studi, poiché secondo il suo parere il problema riguarda il valore legale del percorso di studi e non del titolo. Spiega la questione della borsa di studio, affermando che l'ideale sarebbe dare una borsa di studio ex post, ma ovviamente non è possibile, perciò occorre aprire un credito però con un patto: il debito si estingue se vengono raggiunti determinati risultati. Conclude invitando il Consiglio a fare un'opera di sollecitazione. Il Consigliere Mereu ribadisce l'esigenza di una collaborazione, anche in vista della Conferenza nazionale sulla condizione studentesca. Il dott. Fiegna afferma che per far questo occorre valutare insieme i dati. Il Presidente ringrazia il dott. Fiegna per la disponibilità e gli spunti concessi e sospende la seduta alle ore 16,35 per dare ai consiglieri la possibilità di salutare il dott. Fiegna. Il Presidente riapre la seduta alle ore 17 affrontando un punto da discutere che non c'è nell'ordine del giorno: "l'approvazione dei verbali della seduta precedente". Il Consigliere Costantino presenta una richiesta di modifica delle proprie dichiarazioni inserite nel verbale: "Credo che la questione affrontata sia stata discussa per troppo tempo; pertanto, credo che gli studenti italiani siano maggiormente interessati alla risoluzione delle loro problematiche universitarie e non gradirebbero che lo svolgimento di tale discussione si protragga per tutto il pomeriggio". Il Consigliere Cossu esprime perplessità riguardo a tale dichiarazione. Il Consigliere Costantino ribadisce che il senso delle sue parole era questo. Il Consigliere Mereu fa notare che sono state omesse, per dimenticanza, le sue dichiarazioni durante la discussione sugli avvenimenti del Papa alla Sapienza. Il Consigliere Paterna vorrebbe veder aggiunte al verbale queste parole: "Sono d'accordo con i principi del documento ma non come è stato legato alla questione del Papa alla Sapienza". I verbali vengono approvati con tali modifiche. Si passa alla trattazione del secondo punto all'ordine del giorno: "Esame bozza provvedimentosulla riforma della governance degli Atenei". Il Presidente invita i Consiglieri membri del CUN a presentare tale bozza a tutto il Consiglio. Il Consigliere Piccoli fa notare che c'è il rischio che la bozza venga completamente stravolta, e che non c'è stata discussione al CUN durante la plenaria. Propone di chiedere al dott. Dragone di presentarla al Consiglio. Il Presidente conclude dicendo che verificherà la disponibilità del dott. Dragone, altrimenti i Consiglieri membri del CUN penseranno ad illustrarla ai colleghi. Il Presidente sospende la seduta alle ore 17,15 e la aggiorna al giorno successivo. Il Presidente dichiara aperta la seduta alle ore 9,55 invitando le commissioni a lavorare e dicendo che la plenaria riprenderà alle ore 11,30. La plenaria inizia alle ore 11,45 con le commissioni che relazionano il lavoro svolto: - DIDATTICA: il Consigliere Planchenstainer espone il lavoro della commissione riguardo al terzo punto all'ordine del giorno: "Esame problematica relativa all'equiparazione della durata delle scuole di specializzazione di psicologia (attualmente 4 anni) con quelle di medicina" proposto dal Consigliere Mereu. Il Consigliere Planchenstainer comunica che la problematica delle scuole di specializzazione di psicologia era già nota da agosto al CUN che aveva partecipato ad un tavolo congiunto fra Ministero della Salute e Ministero dell'Università e della Ricerca. La problematica era sorta dopo la sentenza n. 4483/2007 del Consiglio di Stato che aveva dichiarato l'illegittimità del decreto ministeriale contente il riordino delle scuole di specializzazione nel campo della psicologia e statuito definitivamente l'esclusività dell'accesso ai soli laureati in questa materia. Costituiva un'eccezione, secondo il Consiglio di Stato, solo la scuola di specializzazione per la psicoterapia aperta anche ai laureati in medicina. Il caso, infatti, era sorto relativamente alla scuola di specializzazione per la psicologia clinica che, secondo i soccombenti in giudizio, avrebbe dovuto aprire le iscrizioni anche ai medici. La conseguenza peggiore per gli specializzandi in psicologia sarà che non essendo più considerati di area sanitaria non potranno, molto probabilmente, collaborare con le ASL. Il Consigliere Planchenstainer comunica quindi che visto il vuoto legislativo e la presa di posizione del CUN questo dovrebbe essere uno dei primi problemi affrontati dal nuovo ministro. Si dichiara inoltre disponibile a seguire la vicenda in sede CUN. Il Consigliere Paterna espone il lavoro della commissione riguardo al quinto punto all'ordine del giorno: "Esame problematica relativa al riconoscimento del titolo di studio per iscrizione all'albo dei laureati ai corsi di laurea afferenti alla classe di laurea specialistica 12S", leggendo il documento elaborato dalla commissione. Il Consigliere Planchenstainer afferma di apprezzare il riferimento al CUN, che dovrebbe esprimersi su tale situazione. Il documento viene approvatoall'unanimità . - DIRITTO ALLO STUDIO: Relaziona il presidente della commissione, Consigliere Scuttari, affermando che il lavoro si sta svolgendo analizzando le leggi regionali che regolano il diritto allo studio, con particolare riferimento a dieci regioni. Fa richiesta, inoltre, di una audizione all'ANDISU per la commissione. Il Consigliere Di Credico sottolinea che il metodo che sta seguendo la commissione è quello di analizzare le singole regioni, in modo da poter fare proposte. Inoltre afferma l'importanza del CNSU non solo a livello di ministero ma anche come confronto con le rappresentanze studentesche locali. - CONDIZIONE STUDENTESCA: Relaziona il Presidente della commissione, Consigliere Mereu, affermando che la commissione sta lavorando secondo due direttive: l'audizione del dott. Fiegna e l'elaborazione del questionario. Il Consigliere sottolinea la volontà di far partire una bozza di sondaggio che però è ostacolata dalla mancanza di autonomia economica. Afferma che la commissione ha intenzione di inviare il questionario alle rappresentanze studentesche di un campione composto da otto atenei, aggiungendo che il problema del Consiglio è che non è visto come soggetto di riferimento, e sarebbe importante, in vista della conferenza nazionale sulla condizione studentesca, attivare dei canali con i vari atenei al fine di presentare il lavoro del Consiglio. Si passa alla trattazione del sesto punto all'ordine del giorno: "Richiesta di informazioni sui tempidi risposta alle interrogazioni e mozioni presentate dai relativi consiglieri CNSU". Il Consigliere Di Credico ribadisce l'esigenza di un rapporto più stretto con le rappresentanze studentesche locali, per questo propone di fare richiesta formale di un elenco dei rappresentanti degli studenti. Il Consigliere Pistillo si dichiara d'accordo con ciò che è stato espresso dagli interventi precedenti, e propone lo strumento del sito al fine di acquistare visibilità. A tal proposito informa il Consiglio che tale sito dovrebbe essere pronto entro la fine di marzo. Il Presidente interviene nella discussione affermando che è provato che i documenti approvati dal Consiglio vengano poi inviati ai destinatari, aggiungendo che l'ufficio stampa è uno strumento da utilizzare ove possibile. Il documento viene approvato all'unanimità . Il Consigliere Mereu sottolinea che diversi studenti consegnano le proprie problematiche al Consiglio e il Ministro non ha mai risposto. Il Consigliere Planchenstainer propone ai colleghi di considerare l'ipotesi di un bollettino ufficiale. Il Consigliere Ciocca risponde a tale proposta informando il Consiglio che il dott. Rossi ha espressamente detto che non è possibile fare un bollettino ufficiale. Il Consigliere Piccoli ribadisce la proposta del bollettino. Il Consigliere Mauriello informa il Consiglio del suo incontro con il dott. Dragone, il quale gli ha riferito che, per quanto riguarda la riforma della governance degli atenei, non esiste un iter parlamentare ma solo una bozza di riforma, dunque il dott. Dragone si dichiara disponibile ad accogliere una delegazione del Consiglio. Il Consigliere Mauriello, inoltre, aggiorna il Consiglio sulla questione delle borse di dottorato, dicendo che sono stati stanziati 40 milioni di euro ma deve essere fatto il decreto attuativo. Il Presidente chiede se qualche consigliere membro del CUN voglia esporre in maniera sintetica la bozza sulla governance, il Consigliere Planchenstainer risponde dicendo che tale bozza è solo una opinione tra le tante. Il Consigliere Piccoli, ribadendo le valutazioni del Consigliere Planchenstainer, propone di istituire un gruppo di lavoro che raccolga il materiale ed elabori una proposta. Il Consigliere Mauriello si dichiara d'accordo aggiungendo che dato che la riforma della governance è in discussione, sarebbe opportuno che il CNSU esprimesse alcuni punti fermi. Il Presidente propone come soluzione che ogni consigliere si informa sulla situazione e in seguito si istituirà un gruppo di lavoro. Il Consigliere Volpi si dichiara d'accordo con la proposta, aggiungendo che i capigruppo si vedranno e decideranno come istituire il gruppo di lavoro. Il Consigliere Di Credico ribadisce l'importanza del lavoro individuale di ogni singolo consigliere. Anche il Consigliere Pistillo si dichiara d'accordo con tali proposte. Conclude il Consigliere Piccoli con una nota di merito: la priorità è la raccolta del materiale, poi una delegazione del Consiglio può andare dal dott. Dragone, infine i capigruppo decideranno sul gruppo di lavoro. Si passa alla trattazione del settimo punto all'ordine del giorno: "Mozione di solidarietà ai docenti di religione ebraica". Il Consigliere Mereu fa notare la gravità del fatto e ringrazia tutti iconsiglieri che hanno portato il proprio contributo alla stesura della mozione. Il documento viene approvato all'unanimità. Si passa alla trattazione dell'ultimo punto all'ordine del giorno: "Varie ed eventuali". Prende la parola il Consigliere Kolletzek premettendo che alcune mozioni che presenta oggi o che ha presentato in passato, data la loro importanza, le riproporrà al prossimo Ministro. - La prima mozione riguarda la modifica fatta dal Ministro delle Giustizia Mastella alla c.d. "legge Castelli", in cui vi è un comma ambiguo che impedirebbe a coloro che prendono la laurea in Giurisprudenza come seconda laurea di partecipare ai concorsi per la magistratura. Il Consigliere Kolletzek richiede a tal proposito un chiarimento e legge un documento da lui elaborato. Il Consigliere Ciocca si dichiara d'accordo con la richiesta di chiarimento, spiegando che il senso che deve essere dato alle parole della legge non è quello di una discriminazione, avendo egli letto gli atti della discussione parlamentare su tale legge. Il Consigliere Pistillo chiede perché una mozione del genere non è stata esposta preventivamente alla commissione competente, cosicché nessuno dei consiglieri è ben informato su tale questione importante. Il Consigliere Cossu, come Presidente della commissione per i rapporti tra l'università e il mondo del lavoro, afferma di aver discusso la questione e che era emersa l'esigenza di chiedere un chiarimento. Il Consigliere Piccoli pone un problema di metodo, poiché non c'è stata una vera e propria discussione in commissione, e afferma la propria ignoranza rispetto a tale situazione, aggiungendo che a suo avviso i consiglieri debbano aiutare le commissioni e non sostituirsi ad esse. Conclude chiedendo il rinvio della discussione. Il Consigliere Kolletzek afferma di assumersi la responsabilità per aver presentato troppo tardi la mozione, dichiarandosi disponibile ad un rinvio della discussione, conclude facendo notare che durante la riunione del giorno precedente della commissione didattica alcuni membri erano assenti. Il Presidente ribadisce che coloro che avessero argomenti da porre all'attenzione del Consiglio, la deve presentare preventivamente alla commissione competente. Il Consigliere Paterna risponde alle osservazioni del Consigliere Kolletzek spiegando di aver posto il problema della sua assenza alla riunione della commissione didattica del giorno precedente, chiedendo di poter rimandare la discussione al giorno odierno. Il Consigliere Piccoli sottolinea di non aver fatto la morale a nessuno, ma di aver posto solo una questione di metodo. Il Presidente ribadisce, per coloro che avessero problematiche da porre, di presentarle preventivamente o al Presidente stesso o all'Ufficio di Presidenza o al Presidente della commissione competente per materia. Il Consigliere Kolletzek conclude la discussione su tale punto, invitando i consiglieri ad essere cortesi con lui. - Il secondo punto riguarda gli specializzandi, infatti il Consigliere Kolletzek lascia la parola al Consigliere Di Lorenzo per illustrare il problema. Il Consigliere Di Lorenzo si dichiara preoccupato per il fatto che l'esame di specializzazione è uscito sempre con la stessa cadenza mentre ad oggi non è ancora uscito. Aggiunge che questo è un ottimo momento per elaborare una proposta. Conclude dicendo di voler presentare solo una parte della problematica relativa all'abilitazione, poiché per quella relativa alla specializzazione è opportuno discuterne in maniera più approfondita. Il Consigliere Di Credico fa notare che la sessione di settembre-ottobre non è la prima sessione di laurea, dunque andrebbe corretto nella stesura del documento. Il Consigliere Kolletzek ringrazia della precisazione e sottolinea come l'ingiustizia permanga pur non essendo settembre-ottobre la prima sessione. Il Consigliere Paterna afferma che l'argomento è già stato discusso in commissione didattica e la posizione espressa è largamente condivisa dal Consiglio, dunque non ci sarebbero problemi nel votare il documento. Il Consigliere Mereu fa notare come rispetto a tale problematica ci sia un'urgenza, dunque invita i colleghi ad agire subito. Inoltre il documento si pone in continuità con le mozioni approvate dal Consiglio nelle sedute precedenti. Sottolinea in maniera particolare le inefficienze presenti nel Ministero, dato che da colloqui avuti tra il consigliere stesso ed alcuni consulenti politici del Ministro Mussi risulta che costoro non conoscono la differenza tra anno solare e anno accademico. Sembra dunque difficile che tali soggetti possano risolvere il problema dell'esame di specializzazione. Il Consigliere Kolletzek si associa alle dichiarazioni del collega e aggiunge che anche il parere di competenti tecnici ministeriali viene puntualmente ignorato da chi poi effettivamente prende le decisioni. Conclude la discussione su tale mozione il Consigliere Di Lorenzo, informando i colleghi del consiglio datogli dalla dott.sa Cioffi di presentare tale documento approvato dal CNSU e non come singoli consiglieri. Il documento viene approvatoall'unanimità . - Il Consigliere Kolletzek espone un problema sorto in Emilia Romagna, in cui è stata fatta una legge che istituisce la Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori, che riunifica le singole Aziende. La componente studentesca nelle singole aziende era eletta direttamente dagli studenti, mentre nella Consulta Regionale i rappresentanti degli studenti vengono nominati in seno ai consigli studenteschi. Fa notare come, dunque, sorge un problema di democraticità e di rappresentatività in un luogo importante come il Consiglio di Amministrazione. Il Consigliere Piccoli si dichiara d'accordo con l'analisi svolta dal collega, tuttavia fa notare come esista un problema di competenze, dato che le modalità di elezione dei rappresentanti degli studenti alla Consulta Regionale sia di competenza della Regione. Inoltre, pur dichiarandosi d'accordo con il principio, invita a non concentrarsi sulla situazione specifica e propone di spostare la discussione al futuro gruppo di lavoro sulla riforma della governance, poiché si chiede quanto può essere incisiva la mozione presentata dal collega. Il Consigliere Kolletzek risponde che l'incisività è data dal fatto che nell'ateneo di Bologna vi saranno le elezioni a primavera prossima. Inoltre sottolinea come il Consiglio abbia già trattato questioni locali, infine rispetto alla competenza dice che n quanto rappresentanti degli studenti, il Consiglio ha tutto il diritto di intervenire. Si dichiara d'accordo con il collega sul fatto che il Consiglio non può incidere sulla legge regionale, tuttavia sottolinea la gravità del problema. Il Consigliere Piccoli precisa le sue dichiarazioni ribadendo che è d'accordo nel merito e anzi dice che è una situazione diffusa in tutto il paese, ma che tuttavia va trattato il caso generale e non quello concreto, perché si ha il rischio di perdere di incisività. Il Consigliere Di Credico afferma che è una problematica importante ed urgente, e propone al Consiglio di invitare i consigli studenteschi dell'Emilia Romagna ad esprimersi sulla questione. Conclude dicendo che, proprio perché la problematica è ampia, va discussa con calma. Il Consigliere Volpi invita a non rimandare sempre la discussione, propone di partire dal singolo caso dell'Emilia Romagna per poi arrivare al caso generale. Propone di partire da questa mozione e in seguito di trovare un punto di vista comune. Il Consigliere Mereu si chiede come è stata trattata questa situazione dai consigli studenteschi. Propone, dunque, di inserire nel documento un riferimento ai consigli studenteschi per dare loro responsabilizzare, poiché il CNSU non può sostituirsi ai cds. Il Consigliere Pistillo si dichiara d'accordo con la proposta fatta dal Consigliere Mereu e afferma che si può partire dal caso concreto per poi affrontare la problematica generale. Il Consigliere Kolletzek si dichiara disponibile ad inserire nel documento il riferimento ai consigli studenteschi, affinché questo caso particolare venga utilizzato come linea guida. Infine chiede che il documento sia messo ai voti. Il Consigliere Di Credico afferma che il suo discorso era generalista e proiettato al futuro. Propone, inoltre, di parlare in futuro anche del problema delle elezioni sfalzate, che portano ad un grande dispendio di soldi, e ribadisce che il caso locale fa affrontato con le rappresentanze locali. Il Consilgliere Volpi si dichiara d'accordo ma precisa che è un passo successivo. Il Presidente invita i consiglieri a riscrivere il documento sulla base di ciò che è emerso nella discussione. Il Consigliere Kolletzek legge il documento definitivo. Il documento viene approvato all'unanimità . Il Consigliere Mereu invita la commissione per il diritto allo studio a relazionare sulla riforma del diritto allo studio degli assessori di quattro regioni che stanno cambiando tale disciplina. Il Consigliere Di Credico invita il Consiglio ad esprimersi su questo vuoto normativo. Null'altro essendovi all'ordine del giorno da deliberare, il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 13,55. Versione pdf del documento |
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