6 ottobre 2021 All'Attenzione dell'On. Ministra dell'Università e della Ricerca Prof.ssa Cristina Messa
Alla Segretaria Generale del MUR Dott.ssa Maria Letizia Melina
Alla Direttrice DGFIS Dott.ssa Marcella Gargano e.p.c. Al Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Prof. Ferruccio Resta
Al Presidente del Consiglio Universitario Nazionale Prof. Antonio Vicino
Al Presidente della VII Commissione del Senato della Repubblica On. Riccardo Nencini
Alla Presidente della VII Commissione della Camera dei Deputati On. Vittoria Casa LORO SEDI Seduta del 27 e 28 settembre 2021
Oggetto: raccomandazione in materia di attuazione di linee guida sul futuro della didattica dopo la pandemia da Covid-19 e tutela delle studentesse e studenti in situazioni di fragilità
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI
VISTO il decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, e i decreti ministeriali 4 agosto 2000 pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 19 ottobre 2000; 28 novembre 2000, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 18 del 22 gennaio 2001; 2 aprile 2001, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 23 gennaio 2001;
VISTO il Decreto 22 ottobre 2004, n.270, in materia di Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica 3 novembre 1999, n. 509;
VISTO l'allegato 3 del DM 989/2019 che individua le diverse tipologie di corso di studio;
VISTI il DM 635 del 2016, il DM 6 del 2019 e il DM 8 del 2021 che definiscono la "didattica erogata in modalità telematica";
VISTE le Linee Guida per la progettazione in qualità dei Corsi di Studio di nuova istituzione approvate dall'ANVUR in data 09/09/2020;
VISTO il Decreto Ministeriale 289 del 25 marzo 2021, Allegato 4, lettera A;
VISTA la Nota del 23 giugno 2021 inviata ai Rettori dalla Ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa;
VISTO il D.L. 6/08, n. 111, Art. 1, Comma 1, recante il principio per cui le attività universitarie siano "svolte prioritariamente in presenza";
VISTA la Nota del 7 agosto 2021 inviata dalla Ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa;
VISTA la Nota del 31 agosto 2021 inviata dalla Ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa;
PRESO ATTO del rapporto "La didattica post-Covid" del laboratorio permanente della didattica della Fondazione CRUI;
CONSIDERATO che nell'indagine nazionale Universi-DaD. Gli accademici italiani e la didattica a distanza durante l'emergenza Covid-19, sulla fase post-Covid, è stato evidenziato:
CONSIDERATO che nell'indagine nazionale La vita degli studenti universitari e da altri studi è emerso che una parte degli studenti ha apprezzato l'inserimento delle nuove tecnologie e vorrebbe che si mantenessero le videolezioni o altri strumenti che agevolino e integrino l'apprendimento;
CONSIDERATO che per le normative già vigenti la Didattica erogata per via telematica viene definita come «l'attività didattica erogata utilizzando ambienti e sistemi telematici (on line, in rete) di erogazione didattica (es.: LMS, Learning Management System o sistemi equivalenti inclusi ambienti di videoconferenza, ecc.)» e prevede la possibilità che la didattica venga suddivisa, per ogni insegnamento, in:
CONSIDERATO che nell'aa 2020/2021, in una fase emergenziale governata però con cognizione di causa e tempismo e non con strumenti estemporanei ed improvvisati, si è passati da una modalità a distanza ad una modalità di didattica "blended" sperimentando già la didattica integrata digitale (DID); CONSIDERATE le nuove risorse stanziate dal PNRR per la missione 4 "Istruzione e Ricerca" che mira ad implementare il "Sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico" e il "Potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e all'innovazione" e gli investimenti già effettuati a questo scopo da parte delle singole università italiane durante la pandemia da Covid-19 per assicurare la continuità didattica;
RIMARCATA l'imprescindibilità della presenza fisica degli studenti nei luoghi dell'apprendimento quali classi, posti studio e spazi comuni: la didattica in presenza costituisce infatti un momento insostituibile nel percorso di creazione di una comunità accademica che possa definirsi nel rapporto docente/discente e discente/discente. In tal senso, è ribadita l'importanza di permettere il rientro in presenza nelle università alla massima capienza possibile, entro i limiti previsti dalle disposizioni sanitarie;
RICHIAMATA la mozione approvata dal CNSU il 21/06/2021 "Linee guida didattica digitale integrata";
RICHIAMATA INFINE la Raccomandazione, approvata dal CNSU in data 24/07/2021 in merito "all'attuazione delle disposizioni dell'art. 60 co.1 del DL del 25 maggio 2021 n. 73 (c.d. Decreto Ristori Bis)"
ADOTTA LA SEGUENTE RACCOMANDAZIONE
E' in prima istanza importante fare chiarezza sulle diverse modalità di utilizzo delle tecnologie informatiche, declinate in base alla necessità di garantire accessibilità e momenti di interazione dialogica tra il docente e gli studenti, tenendo sempre a riferimento l'obiettivo di garantire una maggiore fruibilità e inclusività della didattica e dei servizi legati. Tali modalità, nel rispetto dell'autonomia didattica dei singoli atenei, devono articolarsi in modo da raggiungere due principali obiettivi:
Con particolare riguardo al secondo obiettivo, al fine di garantire protezione alle suddette categorie, la cui necessità di tutela è emersa in modo forte durante la pandemia da COVID-19, questo Consiglio aveva già indicato, nell'ambito dell'attuazione dell'art. 60 co.1 del DL del 25 maggio 2021 n. 73, degli interventi specifici a favore dell'inclusione di tali categorie. In vista della redazione e della discussione della Legge di Bilancio, il Consiglio ritiene che il Ministero debba, per rispondere a questa forte domanda di tutela, adottare provvedimenti e interventi a favore dell'accesso alla didattica per studentesse e studenti in situazioni di fragilità, considerando, con tale locuzione: studenti e studentesse genitori, con disabilità, BES o DSA; studenti e studentesse ospedalizzati, ricoverati o in quarantena per malattie o altre motivazioni; studenti e studentesse lavoratori, studenti e studentesse caregiver, studenti o studentesse con problematiche di natura psichiatrica, studenti e studentesse con comprovate esigenze familiari o personali. L'elenco suddetto, inserito a titolo esemplificativo, evidenzia quanto variegata sia la platea di destinatari di tali misure. E' dunque preferibile che un provvedimento a favore di tali categorie metta a disposizione degli atenei degli strumenti per fronteggiare tutte le situazioni di necessità e i modelli organizzativi per applicarli.
Nel ribadire che l'utilizzo di strumenti alternativi non debba rappresentare in alcun modo un disincentivo all'investimento nella formazione universitaria, nel diritto allo studio, nelle strutture, nell'abbattimento delle barriere architettoniche o nel reclutamento di docenti universitari, il Consiglio indica le seguenti misure come strumenti adatti per perseguire gli obiettivi sopra citati:
gli insegnamenti di tutti i corsi anche per gli studenti presenti in classe;
opportuno supporto e formazione, specialmente per implementare l'utilizzo delle nuove metodologie didattiche e delle nuove tecnologie in modo appropriato;
12) il mantenimento, in modo da migliorarne la fruibilità, delle attività a distanza quali: ricevimento studenti, servizi di segreteria, accesso al materiale bibliografico, quali forme di supporto costante, e non opzionale. Questi servizi sono da intendersi integrativi rispetto alle modalità di erogazione in "front office" ordinarie e, a tal fine, è necessario un potenziamento del personale.
Per quanto concerne i modelli organizzativi per l'applicazione delle misure citate, si ritiene che la strategia più efficace sia quella di stanziare risorse adeguate a perseguire gli obiettivi sopradetti e fornire delle linee guida e supporto efficaci agli atenei e ai docenti che volessero innovare il proprio metodo di insegnamento per renderlo confacente alle nuove metodologie didattiche. Inoltre, riteniamo sia necessario che venga effettuato un monitoraggio circa la realizzazione di tali misure e la loro efficacia. Infine, sul modello della Legge n.17 1999, riteniamo opportuno che siano dati agli atenei strumenti normativi e organizzativi volti a garantire una tutela quanto più personalizzata e flessibile alle studentesse e agli studenti in situazioni di fragilità.
Il Presidente del CNSU Luigi Leone Chiapparino Versione pdf del documento |
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