Emblema della Repubblica Italiana

Consiglio Nazionale degli
Studenti Universitari

Ministero dell'Università e della Ricerca

2022-2025

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  • Home pagePareri2020Parere relativo al Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonche' di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.

23 maggio 2020

Roma, 23 maggio 2020

 

Alla cortese attenzione

dell'On. Ministro

Prof. Gaetano Manfredi

Ministero dell'Università e della Ricerca

 

dell'On. Ministro

Prof. Lucia Azzolina

Ministra dell'Istruzione

 

e p.c.

 

Al Direttore Generale

dott.ssa Maria Letizia Melina

Ministero dell'Università e della Ricerca

 

LORO SEDI

 

OGGETTO: Parere relativo al Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34  "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonche' di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19."

Adunanza del 21, 22, 23 maggio 2020

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

 

 

VISTO il Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonche' di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.";

 

 

ESPRIME IL SEGUENTE PARERE

 

 

Il DL 34/2020, cosiddetto "Decreto Rilancio", ha previsto una serie di sostanziali investimenti in ambito universitario. Il Consiglio ritiene che le azioni presenti rappresentino un primo passo nella giusta direzione di salvaguardia e tutela dell'università pubblica e sono, in parte, in linea con quanto indicato dal CNSU in passato.  Tuttavia, riteniamo fondamentale sottolineare che non vi è evidenza di alcun tipo di organizzazione e programmazione pluriennale. Questa mancanza preclude inevitabilmente una risoluzione efficace delle difficoltà che la diffusione della pandemia ha creato nel mondo universitario. Gli stanziamenti risultano essere infatti solamente dei tentativi di arginare le problematiche sociali ed economiche che si stanno ampliando notevolmente, senza consentirne una definitiva risoluzione. In questo senso, condividiamo l'auspicio che questi investimenti non siano "una tantum" e di natura emergenziale ma siano inseriti in un progressivo aumento strutturale della spesa pubblica in materia di formazione universitaria, attuando quanto tracciato dai precedenti pareri del Consiglio. Fondamentale sarà dunque la fase di bilancio che si aprirà in estate, che dovrà necessariamente vedere un coinvolgimento del CNSU da parte del Ministero.

L'Università italiana, infatti, porta ancora sulle spalle il peso di anni di sottofinanziamento: il nostro paese, in rapporto con gli altri stati dell'Unione Europea, presenta un quadro di investimenti decisamente inferiore nel capitolo istruzione: spendiamo il 7,9% della spesa pubblica complessiva contro una media UE del 10,2%. Nel segmento dell'educazione terziaria investiamo solamente lo 0,3% del nostro PIL. L'Emergenza Sanitaria Covid-19 cade nell'anno 2020, anno in cui l'Italia, avrebbe dovuto raggiungere il secondo target relativo all'istruzione (strategia Europa2020) riguardante l'innalzamento al 40% della quota di 30-34enni in possesso di una laurea, si posiziona al penultimo posto nell'UE. Con un valore medio stimato al 40,7%, l'UE ha complessivamente raggiunto nel 2018 l'obiettivo: Francia, Spagna e Regno Unito lo hanno superato da diversi anni, in Italia invece tale quota è ferma al 27,8% ​.

È necessario quindi, in questo momento di crisi, operare una scelta di tipo politico, che metta la formazione universitaria al centro delle strategie di rilancio del paese: senza investimenti volti al lungo periodo, il pericolo di una crisi del sistema universitario, simile a quella avvenuta dopo la crisi del 2008, è ora più che mai possibile

Art. 5

 

In riferimento alle misure disposte nell'articolo 5 si osserva che lo stanziamento di 4.200 borse di specializzazione, per un totale di 13.400 di borse che verrebbero finanziate dal ministero per il concorso per l'accesso alle Scuole di Specializzazione Medica 2020, per quanto possa andare nella giusta direzione non è affatto sufficiente per sanare il cosiddetto imbuto formativo in quanto:

1) Il numero di borse stanziate è insufficiente, seppur incrementato, a fronte dei 22.000 candidati attesi per il SSM 2020;

2) Il Servizio Sanitario Nazionale soffre di una delle carenze di organico più gravi della sua storia, mettendo a rischio la qualità e l'universalità delle cure: non permettere a tutti i medici abilitati di poter proseguire il percorso di formazione specialistica significa impedire di rispondere al fabbisogno reale di salute del Paese;

3) È necessario un ricalcolo del fabbisogno reale di salute da parte delle Regioni, anche alla luce di una spesa pubblica sulla sanità che non può più essere quella dei 37 miliardi di tagli degli ultimi 10 anni, per garantire una programmazione che permetta universalità e qualità della cura.

A questi fini, il CNSU richiede che già all'interno di questo intervento di assestamento di bilancio, sia in sede di conversione del Decreto-legge che con ulteriori interventi economici, si aumenti lo stanziamento già a partire dal 2020 e si preveda di rendere l'aumento strutturale, con l'obiettivo di assorbire l'imbuto formativo entro il concorso SSM 2021. Sarebbe molto grave se le borse aggiuntive, come sembra, rappresentassero un intervento sporadico, valido unicamente per il prossimo bando di concorso e non si inserissero in un piano di misure di incremento delle borse sul lungo termine utile a riassorbire l'imbuto formativo in maniera definitiva entro il prossimo anno.

Facciamo inoltre presente che attualmente il potenziale formativo delle scuole di specializzazione è limitato e pertanto per permettere una formazione di qualità a tutti i medici specializzandi, è necessario ampliare la rete formativa delle scuole di specializzazione, garantendo la rotazione sistematica e uniforme degli specializzandi all'interno della stessa, sempre mantenendo l'istituzione universitaria come garante della formazione, attraverso un nuovo processo di accreditamento, che invece lo stesso decreto (articolo 237, comma 2) proroga per un altro anno senza alcuna verifica degli standard formativi esistenti e delle effettive possibilità formative offerte ai medici in formazione, uniformemente all'interno della stessa scuola e su tutto il territorio nazionale.

Art. 29

 

L'art. 29 incrementa di 140 mln il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione di cui all'articolo 11 della legge 9 dicembre 1998. Il CNSU ritiene che la risposta data alla problematica legata al pagamento degli affitti, in particolare per gli studenti fuori sede e pendolari, sia del tutto insufficiente e lacunosa. Questo consiglio prende atto con dispiacere del fatto che non sia stato dato seguito alle tante richieste venute dagli studenti in merito a questa annosa questione. Gli studenti e le loro famiglie si trovano in un momento di particolare difficoltà economica legato all'emergenza sanitaria e, considerando che il pagamento dei canoni di locazione è una delle spese più gravose per gli studenti, chiediamo con forza che il MUR si faccia portatore all'interno del Governo di questa problematica.

Per questo si richiede di prevedere l'istituzione di un fondo apposito per il sostegno al pagamento dei canoni di locazione, anche al fine di eliminare le disparità di trattamento fra studenti che studiano in regioni diverse, e che vi siano dei maggiori incentivi fiscali per il pagamento dei canoni di locazione, da riscuotere in sede di dichiarazione dei redditi oppure quantomeno includere, tramite deroga, le locazioni a uso abitativo per studenti e studentesse iscritte a corsi universitari o di alta formazione musicale tra i beneficiari del provvedimento attraverso linee guida nazionali.

Chiediamo inoltre nello specifico che il MUR si faccia garante di una proposta complessiva rispetto alla possibilità sospensione della corresponsione del canone, da parte del conduttore, vincolata alla presentazione della domanda fino alla concessione del contributo, e la sospensione del versamento degli oneri fiscali, da parte del locatore.

Art. 215

 

In riferimento all'articolo 215, "Misure di tutela per i pendolari di trasporto ferroviario e TPL", il CNSU esprime parere favorevole, pur evidenziando la necessità di prevedere in via prioritaria un rimborso di natura monetaria a studenti e studentesse, al fine di vanificare l'efficacia delle misure di rimborso tramite voucher o prolungamento della durata dell'abbonamento per tutti coloro che nei prossimi mesi non vivranno più nelle città sedi dei propri corsi di studio.

Chiede inoltre che il Ministero dell'Università e della Ricerca, in accordo con la CRUI, dia indicazione agli Atenei di operare un'informazione capillare tra la popolazione studentesca per poter conoscere le modalità e le tempistiche di accesso alle forme di rimborso e di proroga della validità dei titoli di viaggio.

Art. 229

 

In riferimento all'articolo 229 inerente il cosiddetto "buono mobilità", il Consiglio ritiene che, per quanto lodevole, l'iniziativa debba essere estesa anche agli universitari fuori sede, tra i maggiori fruitori di servizi di sharing mobility e di mezzi di trasporto a pedale e a propulsione elettrica, ad ora esclusi da tale contributo in quanto solitamente non residenti nel luogo di studio. Il Consiglio propone quindi di estendere il buono a tutti gli studenti e studentesse domiciliati in città universitarie, anche se residenti in città con meno di 50.000 abitanti.

Art. 236

 

Comma 1

 

L'art. 236 comma 1, prevede un incremento di 62 milioni del "Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell'università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca" di cui all'articolo 100, comma 1, del Decreto-legge del 17 marzo 2020, n. 18, portando così l'ammontare totale al valore di 112 milioni. La decisione di destinare questo incremento del fondo prioritariamente a sostegno degli studenti è certamente una scelta appropriata, volta a colmare divari significativi fra le varie regioni nel processo di digitalizzazione della popolazione: stando ai dati ISTAT in Italia circa il 14% delle famiglie con almeno un componente tra i 18 e i 35 anni è senza computer, arrivando a picchi del 30% in Molise e Puglia.

Riteniamo che la dotazione di tale fondo debba essere incrementata finché non sia sufficiente a coprire le necessità di accesso a banche dati, dispositivi e piattaforme digitali di tutte le studentesse e gli studenti che ne abbiamo necessità.

In merito ai criteri di riparto del fondo stesso, sollecitiamo il MUR a provvedere tempestivamente alla pubblicazione del decreto attuativo, e in secondo luogo auspichiamo che tali criteri possano seguire un criterio di proporzionalità con il numero di studenti presenti nelle fasce di reddito più basse.

Comma 3

 

L'art. 236 comma 1 prevede un aumento del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) di 165 milioni e un aumento di 8 milioni di euro del "Fondo per il funzionamento amministrativo e per le attività didattiche delle istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) statali". Tale incremento si pone l'obiettivo di «riconoscere al maggior numero di studenti l'esonero, totale o parziale, dal contributo onnicomprensivo annuale». Il CNSU esprime soddisfazione per l'investimento economico nel settore universitario, pur ritenendolo non del tutto sufficiente.

Questo Consiglio più volte si è detto favorevole all'innalzamento della No-Tax Area e, in una situazione come quella che stiamo affrontando, permettere ad un numero sempre maggiore di universitari di non dover pagare le tasse universitarie è un sostegno importantissimo sia per gli studenti che per le loro famiglie e uno strumento necessario per limitare il gravissimo calo delle immatricolazioni previste per l'anno prossimo. Viste le drammatiche previsioni di contrazione economica del paese, risulta altresì necessario un intervento perequativo che porti a sostanziali aumenti della fascia di No-Tax area nazionale almeno a una soglia di 23.000 da coprire, coerentemente con le risorse individuate, con i fondi stanziati fino a sopperire completamente i mancati introiti degli atenei, al fine di non innescare un meccanismo di redistribuzione dei mancati introiti su altre fasce o categorie di studenti o di riduzione della quantità e la qualità dei servizi offerti. Il Consiglio, però, auspica un incremento della dotazione del suddetto fondo al fine di poter raggiungere una soglia di 28.000 e permettere l'esonero del contributo onnicomprensivo ad un maggior numero di studenti e studentesse. Con i fondi stanziati dovrà inoltre essere determinata una fascia, contigua alla soglia di No-Tax area, in cui fissare una soglia massima di contribuzione in proporzione all'ISEE, che sia coerente con la stessa No-Tax area, al fine di evitare che l'applicazione della normativa crei un "gradino" nelle curve di contribuzione degli atenei, per cui gli studenti che ricadono immediatamente fuori dalla soglia area non debbano pagare importi elevati. Infine, si richiede una rimodulazione al ribasso dei criteri di merito attualmente previsti per l'accesso alla No-Tax area, al fine di includere anche gli studenti che, a causa di problemi nell'erogazione della didattica, non abbiano potuto conseguire i crediti necessari o laurearsi nei tempi previsti.

Nel decreto, inoltre, non appare chiara evidenza della stabilità di tale finanziamento nel corso degli anni, requisito necessario a garantire la continuità di questa manovra. Questo Consiglio auspica che l'innalzamento della No-Tax Area non voglia essere solamente una manovra eccezionale per rispondere all'attuale situazione di emergenza e chiede quindi che siano stanziate le coperture finanziarie necessarie a sostenere questa misura anche negli anni a venire.

Si auspica infine che il CNSU venga consultato in sede di definizione dei criteri di riparto dei fondi di cui sopra, ribadendo il principio che gli stessi prevedano degli adeguati meccanismi perequativi in favore degli Atenei più in difficoltà.

Comma 4

 

L'Art. 236 comma 4 prevede uno stanziamento di ulteriori 40 mln di euro a favore del Fondo Integrativo Statale per il finanziamento delle Borse di Studio. Tale finanziamento, rappresenta un primo passo verso la copertura totale degli aventi diritto alla borsa nell'attuale anno accademico, ma risulta del tutto insufficiente rispetto alle reali necessità di cui ha bisogno il comparto del Diritto allo Studio Universitario. Tale incremento, infatti, non è detto riesca a garantire una deroga al ribasso dei criteri di merito così come esplicitato dallo stesso comma, tantomeno a prevedere un innalzamento dei limiti reddituali al fine di estendere la platea di studenti e studentesse beneficiari dei servizi di diritto allo studio. A tal fine e, allo stesso tempo, per garantire la copertura di tutti gli aventi diritto nel prossimo anno accademico e un potenziamento dei servizi dedicati al diritto allo studio universitario, è necessario un forte incremento del FIS che non può essere inferiore a 50 milioni di euro per il 2020 e a 250 milioni di euro per il 2021, garantendo un investimento pluriennale utile a garantire il finanziamento di tutte le necessità. Come CNSU, riteniamo la misura quanto mai necessaria soprattutto in questa fase, anche alla luce delle disastrose stime che prevedono un ingente calo di immatricolati ed iscritti per il prossimo anno accademico. Il CNSU chiede inoltre che il MUR si adoperi affinché le Regioni stanzino tutta la parte di propria competenza per la copertura dei benefici del Diritto allo Studio.

Art. 237

 

In riferimento all'articolo 237, "Misure urgenti per lo svolgimento degli esami di stato di abilitazione all'esercizio delle professioni ed in materia di specializzazioni di area sanitaria ad accesso riservato ai medici", si chiede al Ministero di operare, come già con il Decreto-legge 17 marzo 2020, n.18, articolo 102, riguardo all'abilitazione all'esercizio della professione di medico-chirurgo, una scelta in favore di una totale eliminazione delle prove d'esame, rendendo così i titoli di laurea pienamente abilitanti. Per quanto concerne il comma 2, si chiede di rivalutare la scelta dell'accreditamento d'ufficio delle scuole di specializzazione già accreditate per il 2019/2020 a salvaguardia

Art. 238

 

In riferimento all'articolo 238, il CNSU esprime soddisfazione per l'ingente finanziamento al settore della Ricerca portata avanti dalle Università attraverso un cospicuo aumento del Fondo per il Finanziamento Ordinario delle università.

 

 



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