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Home pagePareri2019Parere relativo ai criteri di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario (ffo) delle università statali e dei consorzi interuniversitari per l’anno 2019
31 luglio 2019
Alla cortese attenzione
dell'On. Ministro
prof. Marco Bussetti
Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca
dell'On. Vice Ministro
dott. Lorenzo Fioramonti
Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca
e p.c.
Al Capo Dipartimento
prof. Giuseppe Valditara
Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca
Al Direttore Generale
dott.ssa Maria Letizia Melina
Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca
LORO SEDI
OGGETTO: Parere relativo ai criteri di ripartizione del
fondo
di finanziamento ordinario (ffo) delle università statali e
dei
consorzi interuniversitari per l'anno 2019
OGGETTO: Parere relativo ai criteri di ripartizione del
fondo di finanziamento ordinario (ffo) delle università statali e
dei consorzi interuniversitari per l'anno 2019
Adunanza del 30 luglio 2019
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI
STUDENTI UNIVERSITARI
VISTI i criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento
Ordinario (FFO) delle Università
Statali e dei Consorzi interuniversitari per l'anno
2019;
VISTI gli artt. 8 e 10 del D.lgs 49/2012;
VISTO l'art. 1, commi dal 290 al 293, della legge dell'11
dicembre 2016, n. 232, per attuare piani pluriennali di interventi
integrati di orientamento pre-universitario, di sostegno didattico
e di tutorato;
VISTE le indicazioni operative definite nell'art. 5 del DM n.
1047 del 2017;
RICHIAMATI i pareri precedenti adottati da quest'organo sulla
quota di riparto premiale del
2013, sul FFO 2014, 2015, sulla quota base del 2016 e sulla
quota premiale 2016; e il parere sul FFO 2017.
FORMULA ALL'UNANIMITÀ IL SEGUENTE
PARERE
Lo schema di decreto in questione è, per questo Consiglio,
ancora una volta inadeguato a
soddisfare le esigenze del nostro sistema universitario, ancora
gravemente lontano dal
ricevere un finanziamento idoneo a sostenerlo. Il CNSU - come già
deliberato nel parere
approvato nel luglio 2018 - ribadisce l'esigenza di un deciso
mutamento nel paradigma di
ripartizione del FFO, che prevede il crescente peso della quota
premiale ai danni della quota
base: in un contesto in cui questa non è in grado di garantire
tutte le necessità degli atenei, la quota premiale favorisce un
meccanismo punitivo piuttosto che incentivante.
Il CNSU ribadisce l'esigenza di una decisa politica di
rifinanziamento del sistema universitario, ancora lontano dal
quantomeno necessario completo recupero delle risorse disponibili
nel 2008.
Bisogna segnalare che, sebbene complessivamente in termini
nominali il fondo abbia raggiunto la medesima consistenza che aveva
nel 2008, in termini reali bisognerebbe considerare anche la
variazione annuale dell'inflazione, calcolata dall'ISTAT in circa
il 12% per la decade 2008-2018: in termini reali, quindi, mancano
all'appello circa 900 mln. Il sistema di finanziamento dovrebbe poi
essere ripensato secondo una logica radicalmente differente,
caratterizzato da una ripartizione che garantisca elevati livelli
di didattica e ricerca a tutti gli atenei così da mettere un freno
ad un sistema
che oggi provoca forti disuguaglianze territoriali.
L'Università italiana continua a chiedere di essere messa al
centro del dibattito politico e del lavoro anche dell'attuale
Governo attraverso l'erogazione di un finanziamento più equo ma
anche tramite una maggior considerazione nella produzione normativa
e nelle riforme. Si ribadisce come, in questo ambito, sia
necessario che siano coinvolti i soggetti che portano le istanze di
tutte le categorie coinvolte: studenti, professori e personale
tecnico-amministrativo-bibliotecario.
Entrando nel merito del decreto, in relazione agli artt. 2 e 3,
questo consesso ritiene grave che anche quest'anno l'aumento della
quota premiale (+ 91 mln) avvenga a scapito della scarsa e
insufficiente quota base (-126 mln). Si conferma il trend di
riduzione della quota base, che passa dai 4.427.752.286 euro del
2018 ai 4.300.967.761 di quest'anno. La quota premiale, infatti,
continua a crescere, passando da € 1.693.485.395 del 2018 ai €
1.784.580.447 di quest'anno e raggiunge così non più il 24% bensì
il 26% del totale delle risorse disponibili sul FFO.
Tale aumento, anche quest'anno, non corrisponde ad un equivalente
aumento della quota
base, incidendo in maniera particolarmente gravosa sul sistema di
finanziamenti agli atenei,
evidenziando ancor di più la natura punitiva e non premiale di
tale quota, andando con ogni
probabilità ad allargare la forbice in sede di distribuzione
territoriale delle risorse tra atenei
del Nord e del Sud. L'aumento di due punti percentuali della quota
premiale rispetto all'assegnazione del 2018, nonchè di quattro
punti percentuali rispetto all'assegnazione del 2017,
congiuntamente ai limitati fondi destinati a fini perequativi,
ricalca una logica tutt'altro che incentivante.
In merito ai criteri di ripartizione della quota premiale,
questo consiglio ribadisce la propria
contrarietà alla schiacciante prevalenza del criterio relativo
alla qualità della ricerca e denuncia nuovamente la scarsa presenza
di indicatori che valutino l'impegno degli atenei nel garantire la
qualità della propria offerta formativa.
Per quanto riguarda l'art. 4 si sottolinea che la quota di
salvaguardia, disposta per contenere la diminuzione del Fondo per
il Finanziamento Ordinario spettante a ciascuna università, è
cresciuta fino al 2,8% con un incremento di circa 30 mln rispetto
all'assegnazione dello scorso anno.
In riferimento all'art. 5 i fondi destinati al cofinanziamento di
chiamate dirette di docenti esterni agli atenei sono incrementati
di 3 mln. Seppur piccolo, questo incremento testimonia la
preferenza del Ministero a favorire l'autonomia degli atenei nel
reclutamento del corpo docente e percorsi di carriera non
caratterizzati da procedure di evidenza pubblica. Questo elemento
non esaurisce affatto le reali necessità del sistema, ovvero un
piano di reclutamento ordinato e ciclico di personale docente e
ricercatore.
In riferimento dell'art. 9, si rileva positivamente il lieve
incremento (+11 mln) dei fondi destinati a questa voce. Tale
incremento è completamente dovuto all'aumento delle borse post
lauream . Non appare però chiaro quale tipologia di borsa sia la
principale causa di questo aumento, segnaliamo quindi la necessità
di rendere più esplicativa questa voce di spesa in questo e nei
successivi decreti di ripartizione. Viene accolta positivamente
anche la misura dello stanziamento finanziario per il terzo anno
consecutivo per l'attuazione di piani pluriennali di interventi
integrati di orientamento
pre-universitario, di sostegno didattico e di tutorato.
In merito alla lettera d) dell'art. 9 si rilevano nuovamente
insufficienti i fondi destinati alla copertura della no-tax area,
così come risultato dal precedente finanziamento relativo al
2018.
Concludendo, il Consiglio non può che esprimere un parere
complessivamente negativo. Alla luce delle molteplici criticità
segnalate, il CNSU rinnova la piena disponibilità ad un confronto
per ripensare finalmente anche il sistema di finanziamento: si
ritiene, infatti, non possa venire meno il coinvolgimento
dell'organo di massima rappresentanza nonché consultivo del
Ministero stesso.
La Presidente
Anna Azzalin
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