31 luglio 2019 Roma, 30 luglio 2019
Alla cortese attenzione dell'On. Ministro prof. Marco Bussetti Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca dell'On. Vice Ministro dott. Lorenzo Fioramonti Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e p.c. Al Capo Dipartimento prof. Giuseppe Valditara Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Al Direttore Generale dott.ssa Maria Letizia Melina Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca al Presidente prof. Paolo Miccoli Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema universitario e della Ricerca Al Direttore Generale dott. Daniele Livon Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema universitario e della Ricerca LORO SEDI
OGGETTO: PARERE RELATIVO ALLA PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER
LA
RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DI STUDENTI E LAUREANDI
Adunanza del 30 luglio 2019
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI
VISTA la proposta di Linee guida per la rilevazione delle
opinioni di studenti e laureandi elaborata da
Anvur nella versione del 3 luglio 2019;
CONSIDERATO il rapporto conclusivo inerente alla
sperimentazione delle opinioni di studenti e
laureandi.
FORMULA ALL'UNANIMITÀ IL SEGUENTE PARERE
In merito alla presentazione della proposta inerente alle nuove
linee guida per la rilevazione delle
opinioni degli studenti, il CNSU esprime un parere
complessivamente positivo. Innanzitutto, il
Consiglio ritiene necessario sottolineare la crucialità che per
la vita di uno studente universitario
riveste la possibilità di esercitare una valutazione sui propri
professori e maestri universitari: poter
esprimere un giudizio e sapere che il proprio pensiero non sia
ininfluente ma al contrario considerato,
raccolto e valorizzato sono elementi fondamentali per favorire
la coesione tra tutti i componenti della
comunità accademica. Secondariamente, il CNSU sottolinea come,
il fatto stesso che la valutazione
della didattica sia svolta anche da parte degli studenti,
risulti una possibilità di arricchimento e
miglioramento non solo per gli studenti stessi ma per l'intera
componente universitaria. Questo
Consiglio crede che le missioni principali dell'università
siano la didattica e la ricerca e, con
particolare riferimento alla didattica crede inoltre che questa
non possa essere intesa semplicemente
come quella dinamica attraverso cui alcuni sapienti si spendono
per donare le proprie conoscenze a
chi desidera acquisirle, ma che essa consista prima di tutto in
quel rapporto tra maestro e allievo che
ha come scopo ultimo accendere una passione negli studenti per
le materie studiate. Questa
considerazione spiega perché per insegnare sono necessarie
delle persone e non bastano solo libri o
altri dispositivi di studio. Il Cnsu afferma ciò come principio
fondamentale che dovrebbe guidare chi
si occupa di valutazione della didattica.
Passando ad un'analisi più nel merito del contenuto delle nuove
linee guida, il Cnsu deve rilevare
come la percezione diffusa tra gli studenti nei confronti dei
questionari di valutazione si risolva
sostanzialmente in una scarsa considerazione di essi.
Principale causa di tale scarsa considerazione è
certamente l'inconsapevolezza di gran parte della componente
studentesca dello scopo dei questionari,
oltre che una percepita lontananza delle risposte che Anvur o
l'ateneo stesso possono dare agli esiti di
essi. In ragione di ciò, sarebbe auspicabile garantire una
spiegazione in aula dell'utilità dei questionari
e delle possibili conseguenze che potrebbero derivare dalle
risposte degli studenti. La spiegazione
dovrebbe essere condotta congiuntamente sia da un
rappresentante degli studenti che dal professore
stesso per aiutare a comprendere il vero significato di questa
valutazione: non è uno strumento di
forza in mano agli studenti, tra l'altro ben poco incisivo da
questo punto di vista, ma piuttosto la
possibilità di contribuire alla costruzione di una didattica
migliore.
Inoltre, il Cnsu rileva come le nuove schede di valutazione
risultino decisamente più efficaci. Esse,
infatti, sono state diminuite nel numero, sono state elaborate
in forme sintattiche più concise e con
formulazioni maggiormente dirette e comprensibili, oltre ad
aver sostituito le domande con delle
affermazioni. Il Consiglio ritiene che lo studente, il quale
potrebbe aver fretta di iscriversi all'esame o
non essere a conoscenza dell'utilità di queste rivelazioni, non
debba in alcun modo avvertire come
inutili le domande che gli vengono poste. Viene pertanto
apprezzato uno schema di rilevazione che
preveda meno item ma più chiari e comprensibili. In generale la
semantica sembra più lineare e più
prossima allo studente il quale ha maggiore possibilità di
comprendere fino in fondo l'utilità di quanto
sta compiendo.
Oltre a ciò, risulta mutata la scala di rilevazione delle
opinioni che passa da una scala a quattro ad una
a dieci opzioni di risposta. Anche in questo caso, il Cnsu
apprezza la scelta compiuta da Anvur. Tra i
principali problemi del sistema valutazione precedente vi era
sicuramente quello relativo
all'ambivalenza semantica delle risposte che potevano essere
date ai quesiti come decisamente sì,
parzialmente no , etc. Questo tipo di opzioni di risposta, non
corrispondendo in alcun modo ad un
effettivo grado di valore degli studenti che esercitavano la
valutazione e che di conseguenze
faticavano nel comprendere il peso delle loro risposte e del
loro giudizio, contribuiva ad aggravare la
scarsa considerazione che parte della popolazione studentesca
statisticamente nutre nei confronti della
rilevazione delle opinioni sulla didattica. Al contrario, una
scala di valutazione che va dall'1 al 10
permette allo studente una più ponderata valutazione e una più
effettiva corrispondenza tra i suoi
pensieri, i suoi giudizi e le loro risposte. Inoltre, serve
sottolineare un principio di fondo:
ricomprendere ogni singola risposta degli studenti in soli
quattro macro-contenitori svelava una
concezione più orientata ad una valutazione sommaria piuttosto
che alla valorizzazione della
particolare opinione dello studente.
Inoltre, il CNSU ritiene necessario sottolineare come il
contenuto aggiornato dei quesiti ricomprende
maggiormente le problematiche e le caratteristiche di tutti gli
eventuali andamenti dei corsi. Per citare
un esempio di questo effettivo miglioramento il consiglio ha
apprezzato particolarmente il mutamento
dell'item relativo alla non frequenza dove è stato
opportunamente aggiunto tra le ragioni di tali
situazioni quella della non presenza di un valore aggiunto
della spiegazione rispetto al semplice studio
dei libri, il quale può rilevarsi come un utile suggerimento
alle modalità di insegnamento del
professore.
Infine, in merito all'utilizzo interno ed esterno dei dati
aggregati utilizzati, il CNSU ritiene
fondamentale ricordare come il principale utilizzo dei
risultati dei questionari debba essere interno. I
dati servono per un controllo interno dei nuclei di valutazione
degli atenei, che in collaborazioni coi
rappresentanti degli studenti, debbono elaborare strategie per
risolvere i maggiori problemi sollevati. I
dati derivanti dalle valutazioni degli studenti, se
adeguatamente spiegati ed elaborati possono anche
essere utilizzati come uno strumento di orientamento in
entrata. In merito a ciò, il CNSU non può
evitare di sottolineare come un utilizzo esterno incontrollato
e inoculato dei dati raccolti rischia di
trasformare quello che indubbiamente può risultare uno
strumento utile agli studenti, in una strategia
di marketing di basso livello a cui si rivolgono spesso gli
atenei, sempre più attenti ad esseri
ricomprese in una classifica in più piuttosto che a curarsi
dell'educazione dei propri studenti. In ogni
caso, si raccomanda che i dati elaborati dai questionari di
valutazione non siano utilizzati come criteri
esclusivi per la distribuzione di finanziamenti.
In conclusione, il CNSU ritiene di esprimere un parere
complessivamente positivo.
La Presidente
Anna Azzalin
OGGETTO: PARERE RELATIVO ALLA PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DI STUDENTI E LAUREANDI Adunanza del 30 luglio 2019 IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI VISTA la proposta di Linee guida per la rilevazione delle opinioni di studenti e laureandi elaborata da Anvur nella versione del 3 luglio 2019; CONSIDERATO il rapporto conclusivo inerente alla sperimentazione delle opinioni di studenti e laureandi.
FORMULA ALL'UNANIMITÀ IL SEGUENTE PARERE In merito alla presentazione della proposta inerente alle nuove linee guida per la rilevazione delle opinioni degli studenti, il CNSU esprime un parere complessivamente positivo. Innanzitutto, il Consiglio ritiene necessario sottolineare la crucialità che per la vita di uno studente universitario riveste la possibilità di esercitare una valutazione sui propri professori e maestri universitari: poter esprimere un giudizio e sapere che il proprio pensiero non sia ininfluente ma al contrario considerato, raccolto e valorizzato sono elementi fondamentali per favorire la coesione tra tutti i componenti della comunità accademica. Secondariamente, il CNSU sottolinea come, il fatto stesso che la valutazione della didattica sia svolta anche da parte degli studenti, risulti una possibilità di arricchimento e miglioramento non solo per gli studenti stessi ma per l'intera componente universitaria. Questo Consiglio crede che le missioni principali dell'università siano la didattica e la ricerca e, con particolare riferimento alla didattica crede inoltre che questa non possa essere intesa semplicemente come quella dinamica attraverso cui alcuni sapienti si spendono per donare le proprie conoscenze a chi desidera acquisirle, ma che essa consista prima di tutto in quel rapporto tra maestro e allievo che ha come scopo ultimo accendere una passione negli studenti per le materie studiate. Questa considerazione spiega perché per insegnare sono necessarie delle persone e non bastano solo libri o altri dispositivi di studio. Il Cnsu afferma ciò come principio fondamentale che dovrebbe guidare chi si occupa di valutazione della didattica. Passando ad un'analisi più nel merito del contenuto delle nuove linee guida, il Cnsu deve rilevare come la percezione diffusa tra gli studenti nei confronti dei questionari di valutazione si risolva sostanzialmente in una scarsa considerazione di essi. Principale causa di tale scarsa considerazione è certamente l'inconsapevolezza di gran parte della componente studentesca dello scopo dei questionari, oltre che una percepita lontananza delle risposte che Anvur o l'ateneo stesso possono dare agli esiti di essi. In ragione di ciò, sarebbe auspicabile garantire una spiegazione in aula dell'utilità dei questionari e delle possibili conseguenze che potrebbero derivare dalle risposte degli studenti. La spiegazione dovrebbe essere condotta congiuntamente sia da un rappresentante degli studenti che dal professore stesso per aiutare a comprendere il vero significato di questa valutazione: non è uno strumento di forza in mano agli studenti, tra l'altro ben poco incisivo da questo punto di vista, ma piuttosto la possibilità di contribuire alla costruzione di una didattica migliore. Inoltre, il Cnsu rileva come le nuove schede di valutazione risultino decisamente più efficaci. Esse, infatti, sono state diminuite nel numero, sono state elaborate in forme sintattiche più concise e con formulazioni maggiormente dirette e comprensibili, oltre ad aver sostituito le domande con delle affermazioni. Il Consiglio ritiene che lo studente, il quale potrebbe aver fretta di iscriversi all'esame o non essere a conoscenza dell'utilità di queste rivelazioni, non debba in alcun modo avvertire come inutili le domande che gli vengono poste. Viene pertanto apprezzato uno schema di rilevazione che preveda meno item ma più chiari e comprensibili. In generale la semantica sembra più lineare e più prossima allo studente il quale ha maggiore possibilità di comprendere fino in fondo l'utilità di quanto sta compiendo. Oltre a ciò, risulta mutata la scala di rilevazione delle opinioni che passa da una scala a quattro ad una a dieci opzioni di risposta. Anche in questo caso, il Cnsu apprezza la scelta compiuta da Anvur. Tra i principali problemi del sistema valutazione precedente vi era sicuramente quello relativo all'ambivalenza semantica delle risposte che potevano essere date ai quesiti come decisamente sì, parzialmente no , etc. Questo tipo di opzioni di risposta, non corrispondendo in alcun modo ad un effettivo grado di valore degli studenti che esercitavano la valutazione e che di conseguenze faticavano nel comprendere il peso delle loro risposte e del loro giudizio, contribuiva ad aggravare la scarsa considerazione che parte della popolazione studentesca statisticamente nutre nei confronti della rilevazione delle opinioni sulla didattica. Al contrario, una scala di valutazione che va dall'1 al 10 permette allo studente una più ponderata valutazione e una più effettiva corrispondenza tra i suoi pensieri, i suoi giudizi e le loro risposte. Inoltre, serve sottolineare un principio di fondo: ricomprendere ogni singola risposta degli studenti in soli quattro macro-contenitori svelava una concezione più orientata ad una valutazione sommaria piuttosto che alla valorizzazione della particolare opinione dello studente. Inoltre, il CNSU ritiene necessario sottolineare come il contenuto aggiornato dei quesiti ricomprende maggiormente le problematiche e le caratteristiche di tutti gli eventuali andamenti dei corsi. Per citare un esempio di questo effettivo miglioramento il consiglio ha apprezzato particolarmente il mutamento dell'item relativo alla non frequenza dove è stato opportunamente aggiunto tra le ragioni di tali situazioni quella della non presenza di un valore aggiunto della spiegazione rispetto al semplice studio dei libri, il quale può rilevarsi come un utile suggerimento alle modalità di insegnamento del professore. Infine, in merito all'utilizzo interno ed esterno dei dati aggregati utilizzati, il CNSU ritiene fondamentale ricordare come il principale utilizzo dei risultati dei questionari debba essere interno. I dati servono per un controllo interno dei nuclei di valutazione degli atenei, che in collaborazioni coi rappresentanti degli studenti, debbono elaborare strategie per risolvere i maggiori problemi sollevati. I dati derivanti dalle valutazioni degli studenti, se adeguatamente spiegati ed elaborati possono anche essere utilizzati come uno strumento di orientamento in entrata. In merito a ciò, il CNSU non può evitare di sottolineare come un utilizzo esterno incontrollato e inoculato dei dati raccolti rischia di trasformare quello che indubbiamente può risultare uno strumento utile agli studenti, in una strategia di marketing di basso livello a cui si rivolgono spesso gli atenei, sempre più attenti ad esseri ricomprese in una classifica in più piuttosto che a curarsi dell'educazione dei propri studenti. In ogni caso, si raccomanda che i dati elaborati dai questionari di valutazione non siano utilizzati come criteri esclusivi per la distribuzione di finanziamenti. In conclusione, il CNSU ritiene di esprimere un parere complessivamente positivo.
La Presidente
Anna Azzalin
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