31 luglio 2019 Roma, 30 luglio 2019 Alla cortese attenzione dell'On. Ministro prof. Marco Bussetti Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca dell'On. Vice Ministro dott. Lorenzo Fioramonti Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e p.c. Al Capo Dipartimento prof. Giuseppe Valditara Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Al Direttore Generale dott.ssa Maria Letizia Melina Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca LORO SEDI
OGGETTO: PARERE SULLO SCHEMA DI DECRETO MINISTERIALE RELATIVO ALLE LINEE GENERALI D'INDIRIZZO DELLA PROGRAMMAZIONE DELLE UNIVERSITÀ 2019-2021 E INDICATORI PER LA VALUTAZIONE PERIODICA DEI RISULTATI Adunanza del 30 luglio 2019 IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI VISTO lo schema di Decreto Minist eriale relativo alle linee generali d'indirizzo della programmazione delle Università 2019-2021 e indicatori per la valutazione periodica dei risultati. FORMULA IL SEGUENTE PARERE Come già rilevato nel precedente parere espresso dal CNSU il 25 maggio 2016, il Consiglio sottolinea l'irragionevolezza che il DM per la programmazione triennale venga emanato a ridosso dell'avvio dei primi anni accademici di tale programmazione e, in questo caso, in un periodo addirittura successivo a quello del 2016. Si deve tener conto, infatti, che dopo l'emanazione di tale DM gli atenei avranno novanta giorni per l'elaborazione dei progetti, i quali saranno successivamente valutati dal MIUR e, solamente dopo, implementati dagli atenei. Rispetto alla precedente programmazione triennale, si osserva come siano state ridefinite, in senso più ampio, quasi completamente le macroaree degli indicatori. Inoltre, sembra contraddittorio procedere 1 alla definizione di nuovi criteri e linee guida per il prossimo triennio del sistema universitario nazionale senza un'adeguata presentazione dei risultati del triennio precedente ed in assenza di una dettagliata spiegazione delle ragioni che hanno condotto alla modifica dei criteri previgenti. La totalità degli indicatori previsti per gli obiettivi suscita notevoli perplessità in quanto non idonei al raggiungimento delle finalità prefissate. Si indicano, a titolo di esempio, alcuni di questi casi: a) Obiettivo A - Didattica , indicatori a) e d) in quanto viene riproposta una concezione di qualità della didattica legata principalmente alla velocità nel procedere all'interno del proprio percorso di studio e succesysivamente al conseguimento del titolo. Si ritiene ciò profondamente svilente nei confronti dell'individualità dello studente e della propria esperienza accademica, che non può essere incasellata, definita e programmata secondo un mero calcolo che cerca di attribuire un valore standard, tramite i CFU, al lavoro che tale studente deve compiere per realizzare un determinato obiettivo formativo senza prendere in considerazione le difficoltà personali che si possono incontrare nel proprio percorso di studi. b) Obiettivo C - Servizi agli studenti, indicatori b) ed e). Il primo, in quanto il rapporto dipende necessariamente dalle possibilità di spesa in reclutamento degli atenei, in particolare alle disponibilità di risorse e punti organico. Suscita perplessità l'indicatore e), di fatto utilizzabile solo dagli Atenei che sono inseriti in un contesto produttivo florido. c) Si chiede che il MIUR chiarisca l'indicazione di ridurre il rapporto studenti regolari/docenti: infatti in assenza di un adeguato finanziamento agli atenei che permetta loro di assumere un maggior numero di docenti, tale indicazione individuerebbe l'obiettivo di ridurre il numero di studenti. Ciò appare molto contraddittorio, specialmente in un Paese come l'Italia con uno dei più bassi numeri di laureati nei paesi OCSE. d) Obiettivo E - politiche di reclutamento, indicatore d) favorisce il meccanismo delle chiamate dirette, quando in realtà - al sistema - serve un piano di reclutamento ordinato e ciclico di ricercatori.
La Presidente Anna Azzalin Versione pdf del documento |
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