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Studenti Universitari

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  • Home pagePareri2019Parere in merito alla proposta del CUN di introduzione di nuove classi di laurea professionalizzanti

25 marzo 2019

 

Alla cortese attenzione

dell'On. Ministro

prof.  Marco Bussetti

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

 

dell'On. Vice Ministro

dott. Lorenzo Fioramonti

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

 

e p.c.

 

Al Capo Dipartimento

prof. Giuseppe Valditara

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

 

Al Direttore Generale

dott.ssa Maria Letizia Melina

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

LORO SEDI

 

OGGETTO: PARERE IN MERITO ALLA PROPOSTA DEL C.U.N. DI INTRODUZIONE DI NUOVE CLASSI DI LAUREA PROFESSIONALIZZANTI

Adunanza n. XVIII del 12 e 13 Marzo 2019

 

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

VISTO il documento del C.U.N. approvato in data 28 Ottobre 2018 ed avente ad oggetto: «I corsi di laurea a orientamento professionalizzante» e tutti gli allegati recanti le linee generali dei piani didattici delle singole Lauree;

 

VISTO il documento del C.U.N. del 5 Dicembre 2018 titolato:«L'aggiornamento dei percorsi formativi. Le proposte del Consiglio Universitario Nazionale per nuove classi di lauree»

 

RICHIAMATA la mozione approvata all'unanimità dal CNSU in data 12 e 13 dicembre 2016 in III adunanza;

 

RICHIAMATA la mozione approvata all'unanimità dal CNSU in data 9 e 10 marzo 2017 in V adunanza con cui si chiedeva l'integrazione della componente studentesca nella Cabina di Regia; mozione successiva alla richiesta formalmente scritta congiuntamente dai Presidenti CNSU e CUN;

 

RICHIAMATO il parere del CNSU dell'8 Settembre 2017 intitolato: «Parere sul documento di indirizzo elaborato dalla Cabina di regia relativo alle Lauree Professionalizzanti».

 

ESPRIME ALL'UNANIMITÀ IL SEGUENTE PARERE

 

Finalmente interpellato dal MIUR e dal CUN sul tema delle Lauree Professionalizzanti, ed in particolare sull'introduzione di 4 nuove classi di Laurea e di 5 nuovi corsi di laurea interdisciplinari proposti a Dicembre dello scorso anno dal Consiglio Universitario Nazionale, il CNSU intende innanzitutto riportare all'attenzione i giudizi già espressi in precedenza, sottolinea la totale mancanza di collaborazione con la componente studentesca, prima d'ora, nel lavoro sul tema ed infine apporta alcune considerazioni generali sulle proposte pervenute.

 

Coerentemente con le esigenze sistemiche cui le Lauree Professionalizzanti cercano di abbozzare una soluzione, il CNSU accoglie positivamente la considerazione del CUN secondo cui è indispensabile che i percorsi in esame abbiano caratteristiche significativamente diverse da quelle dei corsi di laurea non a orientamento professionale. E' infatti cruciale, se si vuole scommettere sulle professionalizzanti, che il nuovo percorso sia  predisposto in maniera tale da attrarre quella fetta di popolazione giovanile in uscita dall'istruzione secondaria che aspirerebbe alla possibilità di poter continuare gli studi in ambito universitario ma considera il percorso triennale classico un'ipotesi caratterizzata da troppo studio teorico e che preferisce quindi cercare direttamente una collocazione nel mondo del lavoro. E' per questo che il CNSU si dichiara favorevole alla proposta del CUN di fissare in almeno 48 CFU le attività laboratoriali e in altrettanti 48 CFU di tirocinio, secondo una logica tripartita che assegna alle attività frontali altri  48 CFU di 180 a disposizione. A tale scopo, risulta parimenti fondamentale predisporre un sistema di orientamento in entrata che permetta agli studenti delle superiori di comprendere le peculiarità di un percorso di laurea professionalizzante.

 

In merito alle garanzie per tutelare gli studenti che svolgeranno attività di tirocinio, si riprende quanto già espresso in precedenza da questo consiglio: « Dovrebbe essere assicurato un rimborso proporzionato all'attività svolta e ai costi sostenuti per poterlo svolgere. Si dovrebbero riconoscere anche il diritto a concordare con imprese, ordini professionali, enti ospitanti, l'orario del tirocinio, in modo che sia corrispondente al carico di CFU che viene riconosciuto oltreché conciliabile con gli orari delle altre attività didattiche del corso, il diritto a ore/giorni di permesso da poter concordare con imprese, aziende, enti ospitanti, il diritto a ore/giorni di permesso in caso di maternità/paternità, il diritto all'assicurazione sanitaria».

 

Nella medesima ottica, questo Consiglio considera positiva la proposta del CUN di inserire tra i soggetti a cui è demandata l'attività di docenza e/o di conduzione di attività laboratoriali, figure esterne all'Università che possano effettivamente trasmettere agli studenti l'esperienza costruita nell'attività professionale e nelle aziende.

 

In merito ai requisiti di accreditamento, il CNSU considera positiva la proposta di estendere la valutazione del tasso di occupabilità a tre cicli invece che ad uno soltanto ma ritiene necessario e funzionale agli scopi prefissati dal percorso stesso che sia mantenuto l'indicatore almeno pari all'80%  sui tre cicli di riferimento. Alla luce delle finalità di creare un percorso che formi soggetti altamente specializzati e altamente qualificati per le esigenze tipiche di alcuni ambiti lavorativi, risulta consequenziale il fatto che, da un insufficiente tasso occupazionale possa dipendere la perdita di accreditamento del corso.

 

Riguardo l'aspetto di ingresso e di uscita dal percorso di laurea è apprezzata la visione per cui, superando il surreale e inspiegabile blocco dei 50 iscritti, si faccia altresì riferimento, per programmare l'ingresso nel corso di laurea, ai criteri previsti dall'art.2 della legge 264/99 e in particolare ai parametri afferenti alla disponibilità di tirocini, alla capienza massima dei laboratori e alle esigenze del mondo del lavoro, ritenendo quindi necessario il finanziamento adeguato delle strutture necessarie allo svolgimento del corso, volto ad un sostanziale ampliamento delle platea d'ingresso a questi specifici corsi.

 

In merito ai riconoscimenti di crediti nei passaggi tra corsi di laurea ad orientamento professionalizzante e altri corsi di laurea o ITS, si ritiene di primaria importanza garantire un'adeguata flessibilità nella conversione dei CFU in conformità con le regole già in vigore e senza preclusioni di sorta. In particolare, il CNSU ritiene che non debba essere impedita la possibilità per un laureato di un percorso professionalizzante, procedere all'immatricolazione presso una laurea magistrale, mediante la dovuto e opportuna integrazione dei CFU necessari come requisiti d'accesso.

 

In conclusione, il CNSU esprime parere complessivamente positivo in merito alle proposte del CUN, nell'ottica di auspicabile aumento dello spettro degli ambiti sottoposti ad una preparazione universitaria professionalizzante pur ritenendo ancora necessario chiarire le caratteristiche delle figure professionali a cui tende tale formazione. Alla luce del parere, si ritiene comunque di poter muovere una considerazione finale in merito alle triennali ordinarie; rimane forte, infatti, la preoccupazione per un'eventuale e possibile svalutazione del titolo di laurea triennale classico dal punto di vista della sua spendibilità sul mondo del lavoro. Se da un lato questa eventualità rende ragione di un effettivo valore aggiunto delle professionalizzanti e dall'altro l'effetto di svalutazione sarebbe contenuto dal ridotto numero di laureati professionalizzati, tuttavia, si ritiene di fondamentale importanza una riforma del sistema delle triennali classiche in un'ottica di differenziazione sia nei confronti delle professionalizzanti sia direttamente al loro interno. Il Consiglio considera, infatti, auspicabile una rimodulazione interna delle Lauree così da delineare un percorso funzionale al prosieguo degli studi in magistrale e un altro percorso ideale per chi intende terminare gli studi con la Laurea Triennale e limitare così l'effetto svalutativo. Di fondamentale importanza risulta infatti tutelare quella parte di  popolazione di studenti universitari che per volontà personale o per impossibilità di entrare in specialistica decide di rivolgersi direttamente al mondo del lavoro.

 

 

La Presidente

Anna Azzalin

 



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