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Consiglio Nazionale degli
Studenti Universitari

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  • Home pagePareri2017Parere relativo ai criteri di ripartizione delle risorse resesi disponibili sul fondo di finanziamento ordinario (ffo) per l'anno 2017

22 dicembre 2017

Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

 

Roma, 22 dicembre 2017

 

Alla cortese attenzione dell'On. Ministro

Valeria Fedeli

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

 

e p.c.

 

Al Capo Dipartimento prof. Marco Mancini

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

 

Direttore generale Dott. Daniele Livon

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

 

Direttore Generale Dott.ssa Maria Letizia Melina

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

 

LORO SEDI

 

OGGETTO: PARERE RELATIVO AI CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE RESESI DISPONIBILI SUL FONDO DI FINANZIAMENTO ORDINARIO (FFO) PER L'ANNO 2017

 

Adunanza n. XI del 21 e 22 dicembre 2017

 

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

 

VISTO lo schema di decreto FFO recante i criteri di riparto delle ulteriori risorse disponibili per l'anno 2017;

 

VISTA la L. 215/2008 ai commi 207-211 dell'art. 1;

 

VISTO il DM 610/2017 per la definizione dei criteri di riparto del FFO per l'anno 2017;

 

RICHIAMATO il parere emesso in data 31 luglio 2017 da questo Consiglio in relazione allo schema di decreto relativo al riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università per l'anno 2017.

 

FORMULA ALL'UNANIMITÀ IL SEGUENTE PARERE

 

Alla luce dello schema di decreto ad oggetto di discussione, si rileva un ulteriore aumento della quota premiale rispetto all'anno 2016. Si ritiene che lo scopo della quota premiale debba essere quello di valorizzare le realtà universitarie che si sono maggiormente distinte in termini di qualità della ricerca e della didattica, subordinatamente al raggiungimento su tutto il panorama nazionale di un finanziamento in quota base tale da garantire livelli adeguati di didattica e ricerca di tutte le università statali. Come più volte ribadito da questo Consiglio, si ritiene che la quota base del Fondo di Finanziamento Ordinario risulti ancora non sufficiente a garantire livelli adeguati di didattica e ricerca di tutte le università statali. Per questa ragione si reputa prioritario un maggiore investimento in quota base rispetto che in quota premiale, pertanto le risorse resesi disponibili non dovrebbero essere riassegnate alla quota premiale.

In riferimento alla quota premiale, inoltre, il Consiglio ritiene poco chiare quali siano le modalità con cui il MIUR ha individuato gli indicatori possibili nell'ambito dell'autonomia responsabile degli Atenei di cui all'art. 3 lett. C e allegato 1 al DM 610/2017, nonchè come questi possano contribuire ad una valutazione unica degli atenei, risultando tra loro molto diversi.

 

In relazione allo schema di decreto questo Consiglio esprime, anzitutto, la volontà di ricevere chiarimenti in merito alla disponibilità confluita nel capitolo 1694 del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, riportata a €28.700.000, vista l'inutilizzabilità di tali fondi per le finalità di cui ai commi 207-211 della L.215/2008. Secondo quanto fissato dalla Legge 208/2015, al cui articolo 1, comma 212, la quota di cui al comma 207 eventualmente non utilizzata per le finalità di cui ai commi da 207 a 211 confluisce nel medesimo esercizio finanziario nel Fondo di finanziamento ordinario per le Università. Il comma 208 assegna 38 milioni di euro nell'anno 2016 e 75 milioni nel 2017. Considerato il dato normativo, l'ammontare della disponibilità suddetta, considerati gli interventi normativi citati, in particolare il DL 50/2017, poi convertito in legge con la L.96/2017 e successivamente il DL 148/2017, il quale sposta 8,3 milioni per il 2017 dal fondo in questione, destinato alle cattedre "Giulio Natta", e li riconduce nel 2018 come aumento, dovrebbe essere quindi di € 66.700.000. Per questo il Consiglio ritiene utili dei chiarimenti in merito.

 

In relazione all'articolo 1, lettera a) dello schema di decreto, il quale propone di utilizzare 10 milioni di euro ad integrazione delle disponibilità di cui all'articolo 10 del DM 610/2017, il Consiglio esprime perplessità in relazione alle tempistiche e ai criteri di assegnazione di questi ulteriori dieci milioni. La norma sopra citata prevede che l'assegnazione sia rivolta a università e istituti di istruzione universitaria a seguito di richiesta inviata al Ministero entro il 30 novembre 2017; eventuali disponibilità finanziarie sarebbero destinate alla quota premiale. Alla luce di una chiara discrepanza temporale, dovuta al fatto che lo schema di decreto in oggetto di questo parere entrerà in vigore successivamente il 30 novembre 2017, il Consiglio chiede che la scadenza per la richiesta da inviarsi al Ministero per usufruire dei suddetti fondi sia prorogata, evitando che lo stanziamento confluisca nell'ambito della lettera b) dell'articolo 1 dello schema di decreto in questione. A tal fine, si richiede anche che la procedura per l'assegnazione di questi fondi sia più trasparente e accessibile.

 

In relazione alla lettera b) dello stesso articolo dello schema di decreto esprimiamo parere negativo rispetto ai criteri premiali indicati nell'allegato 1, come già evidenziato nei precedenti pareri relativi ai decreti sul fondo di finanziamento ordinario completamente legati alla valutazione della ricerca, lontani dal poter svolgere una funzione parametrica rispetto alla valutazione della qualità della ricerca e delle politiche di reclutamento.

 

In merito alla lettera c), invece, il CNSU accoglie con favore l'intenzione di destinare delle risorse al sostegno e alla gestione della rete scientifica di telecomunicazione a banda larga a favore del Sistema universitario. Tuttavia si ritiene più opportuno individuare un metodo di assegnazione dei fondi diverso dalla proporzione del FFO 2017, possibilmente basato sul fabbisogno delle università o sulla presentazione di progetti mirati al MIUR.

 

In riferimento alle problematiche riguardanti la rilevazione dei dati sugli studenti con disabilità ex DM 610/2017 - E.F. 2017, il Consiglio ritiene positivo il fatto che la cifra stanziata quest'anno sia superiore rispetto a quanto disposto in passato.

Sempre nell'ottica di un progressivo percorso di inclusione nel sistema universitario degli studenti con disabilità, disturbi specifici dell'apprendimento e invalidità, il Consiglio auspica che nei prossimi anni siano stanziati più fondi per assicurare mezzi didattici e qualsiasi tipo di sostegno.

Il DM del 9 Agosto 2017, n. 610 (Criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario) prevede, secondo quanto riportato nell'allegato 4 "Criteri e indicatori per la ripartizione degli interventi a favore degli studenti diversamente abili di cui alla Legge 28 gennaio 1999, n. 17 e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento di cui alla Legge 8 ottobre 2010, n.170.", che la somma sia distribuita: per l'80% in proporzione al numero di studenti diversamente abili iscritti nell'a.a.2016/17; per il 20% in proporzione al numero totale di studenti iscritti con disturbi specifici dell'apprendimento iscritti nell'a.a. 2016/17.

Nonostante negli anni sia diventata prassi consolidata, come ricordato dalla relazione della CNUDD, l'interpretazione estensiva della normativa considerando meritevoli di tutele sia gli studenti in possesso di certificato di handicap che di invalidità civile, con il sopracitato D.M. non verrebbero inclusi nel computo tutti gli studenti che presentano, presso il proprio Ateneo di riferimento, soltanto la certificazione dello stato di invalidità civile.

A parere di questo Consiglio, i criteri ad oggi dettati per il riparto dei fondi a favore degli studenti diversamente abili rischiano di non tenere conto di una di una cospicua componente studentesca che vive quotidianamente condizioni di difficoltà di ogni tipo, che incidono pesantemente sul percorso universitario. Ciò risulterebbe dannoso nei confronti di questi studenti, anche alla luce di quanto disposto nel D.lgs 68/2012.

Riteniamo, infatti, che alcuni livelli di invalidità portino gli studenti a vertere in condizioni non agevoli, equiparabili a quelle di studenti disabili. In entrambi i casi, peraltro, si necessita di una certificazione medica che attesti lo stato della persona. Dunque, chiediamo che nei criteri delle schede di rilevazione siano reinseriti con effetto immediato anche i detentori del solo certificato di invalidità al fine di poter garantire le tutele previste dalle legge e gli esoneri per il diritto allo studio,

in maniera tale da tenere conto anche degli studenti invalidi nei processi di ripartizione dei fondi di cui sopra.

Per questo motivo, il Consiglio ritiene che sia opportuno correggere il DM 610/2017 in modo da accogliere le rilevazioni della CNUDD.

 

 

Il Presidente

Anna Azzalin



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