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  • Home pagePareri2010Fondo finanziamento ordinario delle Università per l’anno 2010 (prot. n.76)

8 novembre 2010

Prot. N 76
Spedito il 8.11.2010

AL SIG. MINISTRO
S E D E

 

 

OGGETTO:  Fondo finanziamento ordinario delle Università per l'anno 2010-2011

Adunanza dell'  8.11.2010

IL  Consiglio Nazionale Studenti Universitari

 

 

Vista la nota ministeriale del Capo di Gabinetto Avv. Vincenzo Nunziata  prot. N. 978 del 13.9.2010,  con cui è stato chiesto il parere al CNSU sul  fondo di finanziamento ordinario delle Università per l'anno 2010;

VISTO il Decreto sul modello di ripartizione del FFO 2010 (di seguito denominato Decreto);
VISTA la Legge 9 gennaio 2009, n. 1, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto
allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca ";
VISTO il Decreto-legge 10 novembre 2008, n.180, "Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca";
VISTI i criteri e gli indicatori per la ripartizione di cui alla Legge gennaio 2009, n.1;
CONSIDERATA urgente l'introduzione di un sistema sempre più meritocratico nella ripartizione del FFO;

ESAMINATA la documentazione prodotta;

SENTITI i Relatori;

ESPRIME AL SIG. MINISTRO IL SEGUENTE  PARERE:

 

Il  CNSU considera positivo l'aumento della quota distribuita in base ai criteri di merito, dal 7% del 2009 al 10% del 2010 del FFO, ritenendo altresì che una tale politica meritocratica non potrà essere efficace fintanto che non verrà messa in atto una reale programmazione pluriennale per l'università che preveda un progressivo incremento dei fondi ad essa destinati. Altrettanto grave risulta l'impossibilità per gli atenei di venire a conoscenza del riparto del FFO prima dell'elaborazione del proprio bilancio di previsione. Solo così infatti sarà possibile ottenere un progressivo riconoscimento della autonomia e responsabilità dei singoli atenei, diversificazione e valorizzazione delle eccellenze, attraverso una ripartizione su base meritocratica del finanziamento statale.
D'altro canto Il CNSU si unisce al Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU) nel ritenere che i criteri meritocratici debbano essere formulati non solo in ottica meramente punitiva, cosi come previsto dall'articolo 4 del Decreto, ma anche in un'ottica premiante. Suscita qualche perplessità, inoltre, che il vincolo di massimo differenziale in difetto (fissato al 5%), posto dallo stesso articolo, tenda a nullificare quell'effetto differenziante tanto propagandato nell'utilizzo dei criteri meritocratici.
Il relazione all'articolo 1, comma b) della bozza del decreto in oggetto, si chiede all'On.le Ministro di fornire spiegazioni al CNSU sulle ragione che hanno portato a tale decisione.
Per quanto concerne la qualità dell'offerta formativa, destano particolare perplessità gli indicatori di merito denominati A1 A2 A3 (Allegato 1. In particolare, risulta inappropriata la definizione dell'indicatore A1 in quanto, ponendo come requisito minimo il conseguimento di 5CFU, considera sostanzialmente il numero totale di iscritti, perdendo ogni pretesa di valorizzazione del merito. Si suggerisce poi che l'indagine sul tasso di occupazione dei laureati (indicatore A3) venga fatta su una distanza temporale inferiore a 3 anni dal conseguimento del titolo, pena la perdita di significatività dell'indicatore stesso.
Il CNSU non può non condividere la scelta di distribuire secondo criteri incentrati sulla qualità della ricerca la maggior parte della quota premiante (66%); scelta dovuta, evidentemente, alle difficoltà trovate nell'avviare una effettiva ed efficace valutazione della didattica. Si ritiene tuttavia che l'affronto di tali criticità non possa più essere rinviato, per poter quanto prima riequilibrare adeguatamente il peso attribuito all'attività didattica nella ripartizione dei finanziamenti.
A tale scopo è auspicabile che la valutazione dell'offerta formativa, tenuto conto delle diverse realtà territoriali, non si limiti esclusivamente agli indicatori di domanda e di efficacia delle attività didattiche, ma anche alla condizione studentesca in senso più generale, valutando cioè l'insieme dei servizi agli studenti e la quota di risorse proprie destinate dai singoli atenei alla valorizzazione del merito, incentivazione dell'internazionalizzazione e delle attività promosse dalle associazioni studentesche.
Appare dunque prioritario che siano reintrodotti nel modello per l'anno in corso indicatori relativi alle opinioni degli studenti sulla qualità dei corsi e dei servizi offerti agli studenti. A tale proposito si auspica un'ulteriore miglioramento degli schemi standard di rilevazione delle opinioni degli studenti da adottare nei prossimi anni, cui il CNSU potrà dare un significativo contributo, a partire da quanto proposto dal CNVSU relativamente a meccanismi di premialità sia sulla base della qualità delle valutazioni espresse dagli studenti per ateneo, sia all'effettiva rilevazione da parte dell'ateneo delle opinioni stesse.

Il CNSU esprime, infine, vivo allarme per  la drastica ed improvvisa riduzione delle risorse economiche destinate alle università non statali. Questo fatto mette seriamente a repentaglio l'esistenza di soggetti che contribuiscono in maniera significativa alla crescita e allo sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro paese.

Considerata l'urgenza con il quale l'organo si è trovato a dover formulare il presente parere, il CNSU si riserva di poterlo in futuro ampliare e integrare, qualora ritenesse di dover ulteriormente approfondire un tema tanto importante quanto il finanziamento del sistema universitario.

 

IL PRESIDENTE
Mattia SOGARO



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