30 maggio 2024
Roma, 30 Maggio 2024
Alla cortese attenzione dell'On. Ministro Sen. Anna Maria Bernini Ministero dell'Università e della Ricerca gabinetto@pec.mur.gov.it
Alla Presidente della CRUI Rettrice Giovanna Iannantuoni Università degli Studi di Milano - Bicocca segreteria.crui@pec.it
Al Presidente dell'ANDISU Dott. Alessandro Ciro Sciretti
e.p.c. al Segretario generale segretariatogenerale@pec.mur.gov.it
LORO SEDI Oggetto: Contrasto alle discriminazioni verso la comunità lgbtqiap+
Adunanza del 30 e 31 Maggio 2024 IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI
VISTO l'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell' uomo protegge il diritto di ciascuno ad esprimersi liberamente;
VISTO l'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che vieta esplicitamente la discriminazione basata sull'orientamento sessuale;
VISTO l'articolo 19 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
VISTO l'art. 3 della Costituzione Italiana per cui "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.[...]";
VISTO il PIANO DI UGUAGLIANZA DI GENERE 2022-2024 del Ministero dell'Università e della Ricerca;
VISTO il CODICE DI COMPORTAMENTO del Ministero dell'Università e della Ricerca, adottato ai sensi dell'art.54, comma 5, del d.lgs. 30 marzo 2001, n.165 e in conformità alla delibera ANAC 19 febbraio 2020, n.177;
VISTE le Linee Guida per gli Atenei Italiani sull'implementazione della Carriera Alias della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università Italiane;
VISTA La Strategia Nazionale LGBT+ 2022 - 2025 per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, nello specifico, parte terza "EDUCAZIONE/FORMAZIONE/SPORT", obiettivo 2
CONSIDERATO che secondo ILGA il peggioramento del posizionamento dell'Italia nel contesto Europeo per condizione di vita della comunità lgbtqia+;
CONSIDERATO il rapporto ISTAT il quale dichiara che il 41,4% delle persone intervistate ha riferito di essere stato svantaggiato nel corso della propria vita lavorativa a causa del proprio orientamento sessuale;
CONSIDERATO 54 atenei statali su 61 (quindi l'88%) ha attivato un regolamento per le "Carriere Alias", molti dei quali si basano ancora sulla legge 164/1982 al contrario di quanto suggerito dalle "Linee guida" esposte della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità;
CONSIDERATA l'estrema disomogeneità fra i regolamenti; ben il 28% degli atenei statali italiani prevede ancora la necessità di attestare l'avvio di un processo di transizione di genere per poter attivare la Carriera Alias;
CONSIDERATE le barriere economiche e non presenti per uno studente o una studentessa per l'accesso ad un percorso medico o giuridico di transizione di genere;
CONSIDERATO che lo strumento della carriera alias è un effettivo strumento per favorire il diritto allo studio universitario delle persone transgender e che vi è l'oggettiva necessità di incrementare e diffondere buone pratiche di "inclusione",
CHIEDE
al Ministero dell'Università e della Ricerca, alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e all'Associazione Nazionale degli Enti per il Diritto allo studio di impegnarsi sul contrasto alle discriminazioni attraverso la firma di una dichiarazione di intenti e di un piano di azioni, da definire con il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, per sostenere la comunità LGBTQIAP+ in università, sia docenti, che personale tecnico, che studenti;
Alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane di raccomandare agli Atenei di introdurre la carriera alias per studentesse e studenti, personale tecnico e docenti, senza che essa preveda la necessità della presentazione di una diagnosi di disforia di genere o di documentazione esterna medica o giuridica, con particolare attenzione alla documentazione relativa all'Erasmus sia incoming che outgoing;
Chiede inoltre che gli stessi Atenei in sinergia con il Ministero si attivino per informare la comunità studentesca universitaria in merito all'esistenza dei suddetti regolamenti e in merito alle modalità di accesso alla Carriera Alias;
Alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane di impegnare gli Atenei ad erogare una certificazione di conseguimento del titolo con il nome elettivo, insieme alla formale e ufficiale certificazione con il nome giuridicamente riconosciuto;
Al Ministero dell'Università e della Ricerca e alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane di implementare il finanziamento dei servizi di sostegno psicologico presenti negli atenei italiani e di incentivare forme di coordinamento tra Università ed enti locali per il potenziamento dei servizi di sostegno psicologico offerti agli studenti e alle studentesse che richiedono l'attivazione della carriera alias o che attraversano un percorso di transizione di genere, se richiesto dagli stessi;
All'associazione nazionale degli enti per il diritto allo studio di collaborare strettamente con le università perché i servizi di diritto allo studio riconoscano le carriere alias degli studenti universitari.
La Presidente Alessia Conti
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