30 maggio 2024
Roma, 30 Maggio 2024
Alla cortese attenzione
dell'On. Ministro
Sen. Anna Maria BERNINI
Ministero dell'Università e della
Ricerca
gabinetto@pec.mur.gov.it
dell'On. Ministro
Prof. Orazio SCHILLACI
Ministero della Salute
gab@postacert.sanita.it
e p.c. All'attenzione dei
Rettori
delle Università italiane
Per tramite del Presidente della
CRUI
Prof.ssa Giovanna
IANNANTUONI
segreteria.crui@pec.it
al Presidente del Consiglio
Universitario Nazionale
Prof. Vincenzo Paolo
Pedone
paolovincenzo.pedone@unicampania.it
Al Segretario Generale
Cons. Francesca
Gagliarducci
Ministero dell'Università e della
Ricerca
segretariatogenerale@pec.mur.gov.it
Alla Direzione generale degli
ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo
studio
Dott. Gianluca Cerracchio
Ministero dell'Università e della Ricerca
dgordinamenti@pec.mur.gov.it
alla Presidente Conferenza Permanente
dei Presidenti dei CLM di Medicina e Chirurgia
Prof.ssa Stefania BASILI
Stefania.Basili@uniroma1.it
Al Presidente della VII
Commissione
del Senato della Repubblica
Sen. Roberto MARTI
roberto.marti@senato.it
Al Sen. Francesco ZAFFINI
Relatore del Testo Unificato adottato
dalla
Commissione per i D.L. N. 915, 916, 942, 980, 1002
francesco.zaffini@senato.it
LORO SEDI
Oggetto: Accesso ai corsi universitari di laurea in
medicina e chirurgia
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI
STUDENTI UNIVERSITARI
Adunanza del 30 e 31 Maggio 2024
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
300, recante «Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma
dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59» come da ultimo
modificato dal predetto d.l. n. 1 del 2020, convertito con
modificazioni dalla l. 5 marzo 2020, n. 12, e in particolare gli
artt. 2, comma 1, n. 12), 51-bis, 51- ter e 51-quater, concernenti
l'istituzione del Ministero dell'università e della ricerca, «al
quale sono attribuite le funzioni e i compiti spettanti allo Stato
in materia di istruzione universitaria, di ricerca scientifica e
tecnologica e di alta formazione artistica musicale e coreutica»,
nonché la determinazione delle aree funzionali e l'ordinamento del
Ministero;
VISTO il decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1,
convertito con modificazioni dalla legge 5 marzo 2020, n. 12,
(pubblicata in Gazzetta Ufficiale 9 marzo 2020, n. 61) e in
particolare l'articolo 1, che istituisce il Ministero
dell'istruzione e il Ministero dell'università e della ricerca, con
conseguente soppressione del Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca;
VISTO il decreto del Presidente della
Repubblica 21 ottobre 2022 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale,
serie generale, n. 250 del 25 ottobre 2022), con il quale la Sen.
Anna Maria Bernini è stata nominata Ministro dell'università e
della ricerca;
VISTA la legge 19 novembre 1990, n. 341,
recante «Riforma degli ordinamenti didattici universitari»;
VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992,
n. 502, recante «Riordino della disciplina in materia sanitaria, a
norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421»;
VISTA la legge 2 agosto 1999, n. 264, recante
«Norme in materia di accessi ai corsi universitari», e, in
particolare, gli articoli 1, comma 1, lettera a), e 4, commi 1 e
2»;
VISTO il decreto del Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca 22 ottobre 2004, 270, contenente
«Modifiche al Regolamento recante norme concernenti l'autonomia
didattica degli Atenei, approvato con decreto del Ministro
dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3
novembre 1999, n. 509»;
VISTO il decreto del Ministro dell'università e
della ricerca 14 ottobre 2021, n. 1154, e ss.mm.ii., recante:
«Decreto autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e
periodico delle sedi e dei corsi di studio»;
VISTO il decreto del Ministro dell'università e
della ricerca del 6 giugno 2023, n. 96, concernente «Modifiche al
regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli
atenei, approvato con decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270,
del Ministro dell'istruzione, dell'Università e della ricerca»;
VISTI i decreti del Ministro dell'università e
della ricerca del 19 dicembre 2023, recanti la determinazione delle
classi di laurea e delle classi di laurea magistrale;
VISTA la proposta di legge n. 1497 recante
«Modifiche alla legge 2 agosto 1999, n. 264, in materia di accesso
ai corsi universitari di laurea in medicina e chirurgia» presentata
il 18 ottobre 2023, come emendata dalla VII Commissione permanente
(Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca
scientifica, spettacolo e sport) nella seduta n. 121 del 24 aprile
2024;
CONSIDERATO un intenso confronto con i
rappresentanti degli studenti eletti democraticamente negli Atenei
Italiani (tra i quali: Università degli Studi di Napoli "Federico
II", Università degli studi di Salerno, Università degli studi di
Roma "La Sapienza", Università degli studi di Perugia, Università
degli Studi dell'Aquila, Alma Mater Studiorum Bologna, Università
degli Studi dell'Insubria, Università Vita-Salute San
Raffaele di Milano, Università degli Studi di Padova, Università
Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi della Campania
"Luigi Vanvitelli", Università degli studi di Cagliari, Università
degli Studi di Udine, Università degli Studi di Trieste, Università
degli Studi di Torino, Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di
Foggia, Università degli studi di Trieste, Università degli studi
di Bari "Aldo Moro", Università degli studi di Parma, Università
degli studi di Roma "Tor Vergata");
CONSIDERATA un'indagine di approfondimento
svolta nelle scorse settimane dai rappresentanti degli studenti in
seno agli organi di rappresentanza dei CdS in Medicina e Chirurgia
italiani in merito all'accesso ai corsi universitari LM-41. Si sono
raccolte le opinioni di un campione di 16mila studenti e
studentesse di Medicina e Chirurgia da tutta Italia e dall'analisi
dei dati è emerso che:
- oltre l'80% è contrario all'abolizione di una selezione
nazionale per l'accesso ai corsi di laurea sanitari;
- oltre l'85% è contrario ad un primo semestre con discipline
qualificanti comune a tutti gli atenei italiani con relativa
selezione finale subordinata al conseguimento di tutti i crediti
formativi universitari (CFU) stabiliti per gli esami di profitto
del primo semestre;
- oltre il 90% ritiene che l'aumento delle ammissioni non sia
sostenibile in termini di qualità della didattica e strutturali,
sostenibilità già precaria a causa dell'incremento delle
immatricolazioni degli ultimi anni.
FORMULA QUANTO
SEGUE
Dalla discussione emersa basata sull'esperienza quotidiana e
istituzionale dei rappresentanti degli studenti dei CdS in Medicina
e Chirurgia italiani, avvalorata dall'analisi dei dati, si
evidenziano numerosi punti di debolezza della nuova riforma per
l'accesso ai corsi di laurea in esame così come formulata dal Testo
Unificato proposto:
- Sostenibilità : nessuno degli Atenei Italiani
è pronto ad affrontare un primo semestre comune con tutti i
candidati che ogni anno sostengono il test nazionale per l'accesso
ai corsi a numero programmato (circa 90mila solo per Medicina e
Chirurgia). L'accreditamento stesso dei CdS e degli Atenei ad ogni
ciclo di valutazione ANVUR è condizionato alla sostenibilità piena
di spazi per gli studenti, per la didattica, per le attività
assistenziali, per i servizi dedicati, come tutoraggio e sostegno a
studenti con DSA, e in termini di organico docente e
amministrativo.
- Standardizzazione: condizionare la selezione
nazionale ad una didattica erogata dai singoli Atenei, per quanto
si possa prevedere una struttura comune dei programmi di esame, non
sarà mai una strategia che riesce a garantire una didattica erogata
di pari livello in ogni Ateneo, poiché la didattica è sempre
soggetta all'autonomia dei docenti, caratteristica che determina
l'identità degli Atenei stessi;
- Oggettività nella valutazione: in fase di
valutazione delle competenze acquisite da uno studente le variabili
che possono influenzare, e/o compromettere, il corretto svolgimento
di un esame e del giudizio stesso sono molteplici: aspetti
psicologici, di studente e docente, modalità di erogazione della
didattica, ambienti di studio, modalità di verifica
dell'apprendimento e criteri di valutazione differenti da Ateneo ad
Ateneo che non garantirebbe standard uniformi.
- Impatto Psicologico: in un periodo della vita
di transizione come quello pre-universitario, sottoporre migliaia
di studenti ad un semestre unico significherebbe aumentare
esponenzialmente le incertezze sul loro futuro, e soprattutto la
competizione tra gli studenti, che vivrebbero ogni giorno per sei
mesi un ambiente in cui tutto sarebbe incerto, anche la fiducia
verso i propri colleghi di corso, e si troverebbero a concorrere
per un numero di posti limitati che porterebbe le loro strade
inevitabilmente a dividersi. Tutto ciò non garantirebbe un luogo di
studio salubre e stimolante, ma metterebbe in risalto soltanto le
fragilità individuali;
- Corsi di preparazione privati per gli esami:
la creazione di un semestre unico non decreterebbe la fine dei
costosi corsi di preparazione al test nazionale, ma vedrebbe
inevitabilmente l'incremento di corsi di formazione utilizzati da
parte degli studenti con le disponibilità economiche necessarie per
rafforzare la didattica erogata dalle Università al fine di
conseguire gli esami di profitto con una votazione maggiore per
rientrare in posizione utile nell'eventuale graduatoria nazionale
per l'ammissione.
- Accessibilità ad una formazione gratuita e congrua alle
modalità richieste: la creazione di un semestre unico non
decreterebbe la fine dei corsi di preparazione al test nazionale,
utilizzati prevalentemente solo da parte degli studenti con
maggiori disponibilità economiche, ma vedrebbe inevitabilmente
l'incremento degli stessi, dovuto al fatto che la didattica erogata
risulterebbe disomogenea tra i vari atenei e comunque incompleta ai
fini della prova nazionale.
Tutto ciò premesso,
CHIEDE
- mantenere un test nazionale unico e standardizzato precedente
all'immatricolazione che veda un programma relativo ai quesiti per
la prova di ammissione ben strutturato, chiaro e oggettivo.
Proponiamo inoltre, per migliorare la struttura del test nazionale
attualmente in vigore, l'eliminazione di eventuali quesiti di
cultura generale che richiedano conoscenze non inerenti alle
materie di indirizzo e di base, e la creazione di un portale
all'interno del quale tutti gli studenti che concorreranno per
l'ammissione ai CdS in esame possano trovare materiale gratuito di
studio ed eserciziari, entrambi inerenti al programma chiaro e
dettagliato di cui sopra. Questa proposta garantirebbe anche a chi
dispone di minori possibilità economiche di formarsi a 360 gradi
per il test di ammissione, affinché un'adeguata preparazione non
resti appannaggio dei pochi che possono permettersi corsi di
preparazione privati (i quali diventerebbero, così facendo,
solamente un plus e non prerogativa necessaria per avere la giusta
formazione che garantisce potenzialmente una buona performance il
giorno della prova di ammissione);
- qualora si dovesse perseguire la proposta di strutturare un
semestre unico, riteniamo che l'ammissione non debba essere in
alcun modo subordinata al conseguimento di crediti formativi
universitari (CFU) e/o alla media dei voti stabiliti per gli esami
di profitto previsti durante il primo semestre unico, bensì basata
su una graduatoria nazionale stilata in seguito ad un test
nazionale con un programma relativo ai quesiti per la prova di
ammissione coerente con gli insegnamenti erogati nel primo semestre
unico. Solo in questo modo sarebbe possibile migliorare le
criticità evidenziate precedentemente nei punti di debolezza 2 e 3.
Inoltre, per perseguire questo obiettivo sarebbe in ogni caso
necessario prevedere delle importanti azioni correttive per i punti
di debolezza evidenziati in precedenza, in particolare i punti 1 e
4;
- l'istituzione di un struttura tecnica per il rafforzamento
della qualità della formazione universitaria per i CdS in Medicina
e Chirurgia (come per l'Osservatorio nazionale della formazione
medica specialistica) che permetta il coinvolgimento di
rappresentanti della componente studentesca espressione dei CdS in
esame (a titolo esemplificativo: Studenti iscritti ai CdS in
Medicina e Chirurgia facenti parte dell'albo degli studenti
valutatori ANVUR e/o su designazione delle associazioni nazionali
di categoria maggiormente rappresentative ovvero altre forme
specificatamente individuate) che affronti il tema dell'accesso ai
corsi di laurea in Medicina e Chirurgia unitamente al Consiglio
Nazionale degli Studenti Universitari, alla Conferenza Permanente
dei Presidenti dei CLM di Medicina e Chirurgia e alla CRUI per
individuare insieme delle formule e modifiche di intervento sul
tema.
La Presidente
Alessia Conti
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