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Consiglio Nazionale degli
Studenti Universitari

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  • Home pageMozioni2024Richiesta di creazione di una legge per regolamentare il trasferimento degli studenti dalle università telematiche a quelle statali e non statali tradizionali

21 febbraio 2024

 

Roma, 21/02/2024

 

Alla cortese attenzione dell'On. Ministro

Sen. Anna Maria Bernini

Ministero dell'Università e della Ricerca

gabinetto@pec.mur.gov.it

 

 

E, p.c.             Al Segretario Generale

Cons. Francesca Gagliarducci

segretariatogenerale@mur.gov.it

 

Alla Direzione generale

delle istituzioni della formazione superiore

c.a. Dott.ssa Marcella Gargano

dgistituzioni@pec.mur.gov.it

 

Alla Direzione generale

degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio

c.a. Dott. Gianluca Cerracchio

dgordinamenti@pec.mur.gov

 

Alla  Presidente della CRUI

Prof.ssa Giovanna Iannantuoni

segreteria.crui@pec.it

 

 

LORO SEDI

Oggetto:           Richiesta di creazione di una legge per regolamentare il trasferimento degli studenti dalle università telematiche a quelle statali e non statali tradizionali

 

Adunanza del 21/02/2024

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

 

VISTO il Decreto del Ministero dell'istruzione e dell'università 3 novembre 1999, n° 509 che dispone i criteri essenziali per determinare l'unità di misura degli esami universitari: i crediti formativi universitari (CFU).

 

VISTO l'articolo 5, comma 7 del decreto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca 22 ottobre 2004, n° 270 che modifica il decreto sopracitato prevedendo che le richieste di riconoscimento dei CFU vengano valutate da un'apposita Commissione didattica: "Le università possono riconoscere come crediti formativi universitari, secondo criteri predeterminati, le conoscenze e abilità professionali certificate ai sensi della normativa vigente in materia, nonché altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post secondario alla cui progettazione e realizzazione l'università abbia concorso".

 

VISTO il Decreto del Ministero dell'Università 14 ottobre 2021, n° 1154, modificato con il conseguente decreto direttoriale 2711/2021, e, in particolare, che ha ridefinito la data di verifica dei requisiti didattici a cui le università dovranno rispondere.

 

VISTO il Rapporto sul Sistema della Formazione Superiore e della Ricerca 2023 fornito dall'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca.

 

VISTO il documento "Il personale docente e non docente nel sistema universitario italiano - a.a 2022/2023" elaborato su banche dati MUR dal DGPBSS - Ufficio VI - Servizio statistico nel mese di dicembre 2023.

 

VISTO il documento "Le università digitali come fattore di riduzione delle diseguaglianze" elaborato dalla Fondazione Luigi Einaudi per studi di politica economia e storia nel mese di Novembre 2023.

 

TENUTO CONTO, dunque, che il trend di crescita delle università telematiche è completamente opposto a quello delle università "tradizionali", per cui: "l'effetto combinato della riduzione dei requisiti di docenza richiesti per l'accreditamento dei corsi di studio, a fronte comunque di un aumento del numero dei docenti contestuale all'esplosione nel numero di iscritti, ha determinato il rilevante aumento del rapporto studenti/docenti, che è passato da 152,2 del 2012 a 384,8 del 2022 (un indicatore di circa tredici volte superiore rispetto alle università tradizionali). [1]"

 

TENUTO CONTO che in Italia è stata la legge finanziaria 2003 a prevedere per la prima volta, all'art. 26, comma 5, che il Ministro per l'Innovazione e le tecnologie potesse, con proprio decreto, determinare i criteri e le procedure di accreditamento dei corsi universitari a distanza.

 

 

CHIEDE

 

al Ministero dell'Università (MUR) di sviluppare una legge che stabilisca i parametri per regolamentare il trasferimento degli studenti dalle università telematiche a quelle statali e non riconosciute dal MUR.

 

Proprio a questo riguardo chiediamo che sia stabilito un processo standardizzato e trasparente per il trasferimento degli studenti, che includa la documentazione necessaria, le scadenze e le procedure di valutazione come già avviene per i passaggi di laurea tradizionali. Tale processo, però, dovrebbe prevedere una procedura aggiuntiva per poter verificare il livello di conoscenza e di competenza di chi richiede il trasferimento. Un'esemplificazione di tale processo può essere l'adozione di colloqui interrogativi che già alcuni atenei della penisola utilizzano come criterio di accesso all'istituto stesso.

 

Tale richiesta nasce da una riflessione attorno al valore stesso dell'università. All'attuale stato dell'arte, non è possibile quantificare il livello di preparazione accademica e didattica offerta dai due modelli di istruzione superiore (quello delle università tradizionali e quello delle università telematiche). Difatti, si tratta di due forme di istruzione differenti. Come anche citato all'interno report creato dalla Fondazione Einaudi lo scorso anno, è esemplificativo l'utilizzo positivo della modalità di istruzione telematica durante un periodo emergenziale come quello della pandemia derivante dalla diffusione del Covid-19. Allo stesso tempo, però, tale modalità di erogazione di insegnamento era totalmente collegata a quella situazione in quanto, appunto, emergenziale. Per tale motivo, allora, è impossibile definire questa modalità di istruzione come la soluzione per il futuro del settore della formazione e delle attività didattiche.

 

La creazione di una legge per regolamentare il trasferimento degli studenti dalle università telematiche a quelle statali e non statali tradizionali rappresenta un passo significativo verso la promozione dell'accesso all'istruzione superiore e il sostegno alla mobilità degli studenti. È fondamentale che questa legge sia sviluppata in modo oculato e inclusivo, garantendo equità, trasparenza e qualità nel processo di trasferimento

 

La Presidente

Alessia Conti

 

 


[1] Tabella 1.5.3 - Numero docenti per tipo di ateneo e area geografica e rapporto studenti/docenti (anni 2022 e 2012), pagina 76, Rapporto sul Sistema della Formazione Superiore e della Ricerca 2023.



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