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Studenti Universitari

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  • Home pageMozioni2023Richiesta istituzione Green Office per il monitoraggio dell’impatto ambientale degli atenei

9 giugno 2023

 

Roma, 8 e 9 Giugno 2023

 

Alla cortese attenzione

dell'On. Ministro

prof.ssa Anna Maria Bernini

Ministero dell'Università e della Ricerca

gabinetto@pec.mur.gov.it

 

e, p.c.:              al Segretario Generale

Cons. Francesca Gagliarducci

Ministero dell'Università e della Ricerca

segretariatogenerale@mur.gov.it

 

Alla Direzione generale

delle istituzioni della formazione superiore

dott.ssa Marcella Gargano

Ministero dell'Università e della Ricerca

dgistituzioni@pec.mur.gov.it

 

Alla Direzione generale
degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio

dott. Gianluca Cerracchio

Ministero dell'Università e della Ricerca

dgordinamenti@pec.mur.gov.it

 

 

Oggetto: Richiesta istituzione Green Office per il monitoraggio dell'impatto ambientale degli atenei

 

Adunanza del 9 Giugno 2023

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

 

PRESO ATTO che l'Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC) afferma nel Sesto Assessment Report (di seguito AR6):

A1) che le attività umane, principalmente a causa dell'emissione di gas serra, hanno inequivocabilmente causato un riscaldamento globale,

A1.4) che l'estrazione, il trasporto e l'utilizzo di combustibili fossili sono la principale causa di emissioni antropiche di gas a effetto serra,

B6) che per limitare gli effetti più catastrofici della crisi climatica è necessaria una riduzione rapida, profonda, e immediata delle emissioni di gas serra in ogni settore durante il decennio 2020-2030,

A4) che le leggi e le politiche messe in atto per mitigare la crisi climatica sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dichiarati dagli stati, e che tali obiettivi sono comunque inadeguati al mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1.5°C;

 

PRESO ATTO che l'Italia, nel corso della COP21 del 2015, ha sottoscritto il c.d. Accordo di Parigi in cui, tra le altre cose, ha riconosciuto la validità dei risultati scientifici presentati dall'IPCC in merito alla crisi climatica;

 

CONSIDERATO che la crisi climatica pone rischi esistenziali per gli ecosistemi e per la nostra società ed economia e che dunque ogni iniziativa di sostenibilità ambientale, economica o sociale non può prescindere da una riduzione delle emissioni volta a mitigare il fenomeno del riscaldamento globale;

 

CONSIDERATO il ruolo che l'università pubblica svolge nel promuovere la conoscenza nella società, in maniera critica e imparziale, e nell'individuare temi e frame prioritari per la divulgazione e il dibattito pubblico, nonché il ruolo dell'università nel trasferire i risultati della ricerca al sistema culturale, produttivo e della società civile;

 

CONSIDERATE le dichiarazioni pubbliche dei seguenti atenei: Princeton University, Columbia University, University of Oxford, University of Glasgow, Universiteit Utrecht, Vrije Universiteit Amsterdam, Universitat de Barcelona, Universitat Autònoma de Barcelona, che si dissociano dalle aziende di combustibili fossili i cui piani strategici sono incompatibili con la transizione ecologica;

 

PRESO ATTO che lo scenario di riferimento nel campo dell'Energy Analysis, il Net Zero Emissions (NZE), elaborato da ricercatori, analisti ed esperti dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) come modello che consenta una riduzione delle emissioni del settore energetico che sia compatibile con l'Accordo di Parigi e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030, prevede che nessuna nuova esplorazione di combustibili fossili possa essere messa in atto a partire dal 2021 senza mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione considerati sicuri dalla comunità scientifica;

 

CONSIDERATO il numero di Università pubbliche stringenti accordi con l'ENI, e considerato che il piano strategico di Eni non prevede una riduzione immediata degli investimenti e dell'estrazione di combustibili fossili, ma al contrario prevede di aumentare la produzione del 10% nei prossimi 2 anni (per poi mantenerla costante fino al 2030), ed è dunque incompatibile con lo scenario NZE dell'IEA, come evidenziato dall 'analisi della strategia climatica di Eni;

 

CONSIDERATA l'assenza di organi dell'Ateneo deputati a verificare la coerenza delle attività, ricerche e collaborazioni poste in essere rispetto al perseguimento degli obiettivi disposti dai codici etici di Ateneo;

 

CONSIDERATO che i bilanci di sostenibilità non tengono attualmente conto dell'impatto complessivo delle attività dell'Ateneo, e in particolare non prevede una valutazione degli impatti indiretti legati alla legittimazione sociale di aziende non sostenibili tramite l'utilizzo dei risultati di ricerca;

 

CONSIDERATA l'attivazione da parte di numerose università di dispositivi per le strategie sulla sostenibilità, quali "comitati tecnici scientifici per la sostenibilità" o "green office", seguendo differenti criteri per la scelta della loro funzionalità verso l'amministrazione d'Ateneo;

 

CHIEDE:

 

Previo coinvolgimento del CUN e del CNSU, l'emanazione di linee guida ministeriali volte a normalizzare le diverse esperienze di "Comitati tecnico scientifici per la sostenibilità" (o "green office") verso un modello di riferimento istituito su base nazionale che preveda la partecipazione attiva della componente accademica alla definizione delle azioni necessarie alla transizione ecologica da parte delle Università. Dunque la messa a disposizione di finanziamenti adeguati per l'obiettivo di garantire la presenza di questi spazi di discussione e decisionalità sulle strategie di sostenibilità d'Ateneo, in cui deve essere prevista la partecipazione della comunità studentesca;

 

L'istituzione di un Codice Etico nazionale da parte del Ministero dell'Università e Ricerca, capace di guidare le amministrazioni di Ateneo nella stipula di accordi e convenzioni con soggetti privati per quanto riguarda l'attivazione di percorsi di Ricerca e attività didattiche;

 

La redazione da parte dei CTS di Ateneo di un report annuale, contestualmente al bilancio di sostenibilità, in cui vengano raccolte e documentate le iniziative didattiche e di ricerca svolte dall'Ateneo con il supporto o il finanziamento di soggetti privati, con conseguente valutazioni della coerenza delle azioni messe in campo con le indicazioni dei codici etici di Ateneo, e il codice etico nazionale;

 

L'istituzione di un Comitato Monitoraggio per la Ricerca e la Didattica sostenibili, composto da delegati del CUN del CNSU e del M.U.R., volto: alla raccolta e alla valutazione dei bilanci di sostenibilità prodotti dagli Atenei; alla raccolta e alla valutazione dei report annuali redatti dai CTS d'Ateneo; alla formulazione di un dossier annuale recante una valutazione sul livello di ecosostenibilità degli Atenei, considerato anche l'indotto dei finanziamenti alle attività ambientalmente dannose, dunque linee guida aggiornate annualmente sulle azioni da mettere in campo coerentemente agli obiettivi del codice etico nazionale.

 

La Presidente

Alessia Conti



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