25 giugno 2021
Alla cortese attenzione
dell'On. Ministro
prof. Maria Cristina Messa
Ministero dell'Università e della Ricerca
e p.c.
Al Segretario Generale
dott.ssa Maria Letizia Melina
Ministero dell'Università e della Ricerca
LORO SEDI
Alla cortese attenzione dell'On. Ministro prof. Maria Cristina Messa Ministero dell'Università e della Ricerca e p.c. Al Segretario Generale dott.ssa Maria Letizia Melina Ministero dell'Università e della Ricerca LORO SEDI Adunanza del 21-22 giugno 2021 OGGETTO: Sistematizzazione dei processi burocratici del comparto DSU IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI VISTO il DPCM del 9 aprile 2001 "Disposizioni per l'uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari, a norma dell'art. 4 della legge 2 dicembre 1991, n. 390" ESPRIME IL SEGUENTE PARERE
L'irrompere della crisi pandemica e conseguentemente della crisi economica ha mostrato le fragilità del sistema universitario italiano. In modo particolare, per quanto concerne il comparto del diritto allo studio, si è reso necessario un intervento volto a razionalizzare le modalità diaccesso alle borse di studio. Per comprendere maggiormente la situazione in cui versa il nostro Paese risulta utile comparare il modello italiano con quello tedesco e francese. In Italia ci sono oltre 40 bandi1 per accedere alle borse di studio mentre in Francia e Germania solamente uno, anche se tecnicamente inFrancia e Germania non è neanche appropriato parlare di bando. In ambedue i Paesi vi è una normativa che disciplina, nel primo caso, "le bourses sur critères sociaux", nel secondo il "BAföG". Agli studenti vengono fornite delle informazioni pratiche (circa i requisiti necessari per ottenere il beneficio, le modalità del pagamento, gli importi, e altro ancora), attraverso un sito istituzionale. Le informazioni sono valide per tutti gli studenti su tutto il territorio nazionale e di facile comprensione anche per chi è esterno al sistema. In Francia, in modo particolare, la stessa richiesta di borsa avviene attraverso una sola modalità, ovvero tramite un unico portale online. Una soluzione migliorativa potrebbe consistere nell'istituire un unico punto di accesso online per la raccolta di informazioni circa termini e requisiti e per la presentazione della domanda di borsa. Tale processo non richiederebbe particolari costi di realizzazione, faciliterebbe gli studenti e consentirebbe al Ministero di disporre in tempo reale dei dati statistici relativi al numero di richiedenti e di idonei al beneficio. Si ricorda che la modalità di iscrizione online alle scuole di ogni ordine e grado, da completare attraverso il portale del Ministero dell'Istruzione, è obbligatoria già da diversi anni. Fermo restando la necessità di individuare al più presto i cosiddetti Livelli Essenziali delle Prestazioni, la mancanza di uniformità nell'erogazione dei servizio per il Diritto allo studio manifesta le sue problematicità anche nell'erogazione della borsa di studio. Dal confronto con i due paesi europei si evince che l'importo della borsa è erogato su base mensile e soprattutto in concomitanza con l'avvio dell'anno accademico: in Francia è pagata prima del 5 di ogni mese a partire da settembre. In Germania il finanziamento inizia dal mese in cui è presentata la richiesta. In Italia, le modalità di pagamento differiscono da ente a ente, ma tendenzialmente la borsa è pagata in due tranche: la prima a dicembre; la seconda è erogata, invece, tra il mese di giugno e il mese di novembre dell'anno accademico successivo, anche in rapporto alla situazione curriculare. A seconda di dove si studia, inoltre, vigono delle regole diverse di pagamento. La prima rata viene tendenzialmente erogata a fine dicembre in tutto il territorio nazionale, pertanto, indipendentemente dall'ente regionale di riferimento, lo studente deve provvedere autonomamente al suo sostentamento fino all'erogazione della borsa. Infine, si ritiene fondamentale una analisi centralizzata dei principali attributi statistici aggregati e disaggregati provenienti dagli Enti per il Diritto allo Studio. Questi, dopo gli opportuni processi di anonimizzazione, dovrebbero inoltre essere periodicamente e tempestivamente resi pubblici in formati aperti. Questo Consiglio ritiene che tali criticità evidenziate non facciano che aumentare ulteriormente le disuguaglianze nei confronti di una categoria di studenti che è già svantaggiata. 1 si contano oltre 40 bandi di concorso; un bando per ogni sede universitaria in Abruzzo, Calabria, Sardegna, Sicilia e Trentino Alto Adige; uno per ogni ateneo ed uno per gli AFAM (raggruppati per sede universitaria) in Veneto; un bando di concorso per ogni istituto di formazione terziaria in Lombardia.
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