Emblema della Repubblica Italiana

Consiglio Nazionale degli
Studenti Universitari

Ministero dell'Università e della Ricerca

2022-2025

Indice della pagina



25 maggio 2020

 

Roma, 21, 22, 23 maggio 2020


Alla cortese attenzione dell'On. Ministro
Prof. Gaetano Manfredi Ministero dell'Università e della Ricerca

e p.c.


Al Direttore Generale dott.ssa Maria Letizia Melina
Ministero dell'Università e della Ricerca


LORO SEDI


Oggetto: RICHIESTA DI VERITA' E GIUSTIZIA PER PATRICK ZAKI

Adunanza del 21, 22 e 23 maggio 2020

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

VISTI l'art.19 e l'art. 20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Universal Declaration of Human Rights), i quali sanciscono rispettivamente il diritto inalienabile alla libertà di opinione e di espressione e il diritto di libera associazione;

VISTO l'art. 19 dell'International Covenant of Civil and Political Rights, il quale sancisce il diritto alla libertà di espressione;

VISTA la mozione del Senato accademico dell'Università degli studi di Bologna approvata in data 12 febbraio 2020 in riferimento all'arresto del giovane studente Patrick Zaki iscritto al
"Master GEMMA" attivato presso l'Alma Mater e presentata su proposta del Magnifico Rettore, di comune accordo con il Consiglio d'Amministrazione, i direttori di tutti i Dipartimenti, i Presidenti di Campus, la Consulta del personale tecnico-amministrativo e il Consiglio studentesco, che ha trovato il sostegno di diverse comunità accademiche europee, fra le quali la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, la Conferencia de Rectores de las Universidades Españolas, la Conférence des présidents d'université, la Česká konference rektorů, la European University Association, l'Observatory Magna Charta Universitatum;

VISTA la mozione dal titolo "Academic Freedom in Egypt: Free Patrick Zaki!" promossa e approvata in data 10 febbraio 2020 dalla European Students' Union (ESU);

VISTA la lettera scritta dal Magnifico Rettore dell'Università di Bologna all'ambasciatore alla Repubblica Araba d'Egitto in Italia, con la richiesta di permettere a Patrick Zaki di poter seguire le lezioni del suo master tramite la didattica online attivata in seguito alla pandemia del covid-19;

CONSIDERATI l'arresto di Patrick George Zaki, ricercatore del Master in Studi di Genere e delle Donne, i metodi di detenzione e interrogatorio a cui è stato sottoposto che, secondo quanto riportato da Amnesty International, prevedevano tortura ed elettroshock;

CONSIDERATA la mancata risposta e trasparenza rispetto al caso Regeni già dimostrata dal governo egiziano;

CONSIDERATI la preoccupazione e lo sconcerto manifestati dal network internazionale
Scholars at risk immediatamente a seguito della diffusione della notizia;

CONSIDERATA la forte pressione e le azioni di supporto intraprese dalla società civile al fianco di attori da sempre impegnati in difesa dei "prisoners of conscience" come Amnesty International;

CONSIDERATE le dichiarazioni della "Egyptian Initiative for Personal Rights", con la quale Patrick Zaki collaborava, che riportano in accordo con i suoi legali la presenza di maltrattamenti avvenuti durante l'incarcerazione preventiva;

CONSIDERATO che la detenzione cautelare legalmente valida è scaduta il 23 marzo e che, dopo un rinvio per sei volte, l'udienza del 5 maggio si sia tenuta in assenza dell'imputato e dei suoi avvocati, e senza che fosse annunciata la decisione del tribunale;

CONSIDERATO che Patrick è stato trasferito di carcere diverse volte senza che venissero avvisati la famiglia e gli avvocati, e che questi da più di settanta giorni non possono avere alcuna comunicazione con Patrick, neanche per verificare il suo stato di salute;

CONSIDERATO che Patrick soffre d'asma, e quindi particolarmente vulnerabile al covid-19, che in diversi Paesi del mondo ha trovato terreno di diffusione nelle carceri;
CONSIDERATI i valori che contraddistinguono a tutti i livelli il ruolo della comunità accademica tutta, quali la libertà di pensiero, l'importanza del pensiero critico, la responsabilità e l'impegno sociale;

CONSIDERATO che, come riportato il 05 aprile 2016 dal Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni durante l'informativa al Parlamento italiano, per quanto riguardo il caso Regeni le autorità egiziani si sono distinte per l'insufficiente collaborazione e per aver fornito un dossier giudicato carente ed incompleto;

CONSIDERATO che i capi di accusa contestati a Zaky dal pubblico ministero di Mansoura, come pubblicato dall'Agenzia di Stampa DIRE, sono "la pubblicazione di false voci e false notizie che mirano a turbare la pace sociale e a seminare il caos; l'istigazione al
rovesciamento dello Stato; la gestione di un account social media con lo scopo di minare l'ordine sociale e la sicurezza pubblica; l'istigazione a commettere violenze e crimini terroristici";

CONSIDERATO che gli unici comportamenti tenuti da Patrick George Zaky riguardano il fatto che 2018 il ricercatore aveva rilasciato presso l'Agenzia di Stampa DIRE un'intervista nella quale denunciava in modo deciso le condizioni di instabilità socio-economica e di povertà in cui l'Egitto versa e si era espresso contro le politiche dittatoriali e repressive del regime di Al-Sisi; inoltre, nel suo impegno a difesa dei diritti umani, politici, civili e sociali di tutte e tutti, Patrick aveva espresso la massima solidarietà al ricercatore italiano Giulio Regeni.


ESPRIME

Solidarietà a Patrick Zaky, alla sua famiglia, e alla comunità accademica tutta, e condanna fortemente l'arresto effettuato da parte del regime egiziano, in accordo con le studentesse e gli studenti colleghi del master GEMMA frequentato da Patrick Zaky;

CHIEDE

L'attivazione del Ministro dell'Università e della Ricerca per sollecitare l'attivazione del Ministero degli Esteri al fine di ottenere la liberazione immediata ed incondizionata da parte del Governo egiziano di Patrick Zaky;

Che il Ministero dell'Università e della Ricerca attenzioni da vicino la vicenda di Patrick Zaki, sino a quando tali condizioni non saranno completamente ottemperate;

Che il Ministero dell'Università e della Ricerca rivolga al Governo italiano e Commissione Europea una richiesta chiara di presa in carico della vicenda, di azione immediata per il rilascio dello studente e di tutela dei suoi diritti fondamentali;
Che il Ministero dell'Università e della Ricerca contestualmente richieda al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l'ambasciatore italiano in Egitto, di seguire da vicino la vicenda di Patrick, in particolar modo al fine di ristabilire immediatamente le comunicazioni fra lo studente e la famiglia e gli avvocati, e al fine di permettergli di seguire l'attività didattica telematica del proprio master, come richiesto dal Magnifico Rettore dell'Università di Bologna.

Roma, 21, 22, 23 maggio 2020

 

Alla cortese attenzione dell'On. Ministro

Prof. Gaetano Manfredi Ministero dell'Università e della Ricerca


e p.c.

 

Al Direttore Generale dott.ssa Maria Letizia Melina

Ministero dell'Università e della Ricerca

 

LORO SEDI



Oggetto: RICHIESTA DI VERITA' E GIUSTIZIA PER PATRICK ZAKI


Adunanza del 21, 22 e 23 maggio 2020


IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI


VISTI l'art.19 e l'art. 20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Universal Declaration of Human Rights), i quali sanciscono rispettivamente il diritto inalienabile alla libertà di opinione e di espressione e il diritto di libera associazione;


VISTO l'art. 19 dell'International Covenant of Civil and Political Rights, il quale sancisce il diritto alla libertà di espressione;


VISTA la mozione del Senato accademico dell'Università degli studi di Bologna approvata in data 12 febbraio 2020 in riferimento all'arresto del giovane studente Patrick Zaki iscritto al

"Master GEMMA" attivato presso l'Alma Mater e presentata su proposta del Magnifico Rettore, di comune accordo con il Consiglio d'Amministrazione, i direttori di tutti i Dipartimenti, i Presidenti di Campus, la Consulta del personale tecnico-amministrativo e il Consiglio studentesco, che ha trovato il sostegno di diverse comunità accademiche europee, fra le quali la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, la Conferencia de Rectores de las Universidades Españolas, la Conférence des présidents d'université, la Česká konference rektorů, la European University Association, l'Observatory Magna Charta Universitatum;


VISTA la mozione dal titolo "Academic Freedom in Egypt: Free Patrick Zaki!" promossa e approvata in data 10 febbraio 2020 dalla European Students' Union (ESU);


VISTA la lettera scritta dal Magnifico Rettore dell'Università di Bologna all'ambasciatore alla Repubblica Araba d'Egitto in Italia, con la richiesta di permettere a Patrick Zaki di poter seguire le lezioni del suo master tramite la didattica online attivata in seguito alla pandemia del covid-19;


CONSIDERATI l'arresto di Patrick George Zaki, ricercatore del Master in Studi di Genere e delle Donne, i metodi di detenzione e interrogatorio a cui è stato sottoposto che, secondo quanto riportato da Amnesty International, prevedevano tortura ed elettroshock;


CONSIDERATA la mancata risposta e trasparenza rispetto al caso Regeni già dimostrata dal governo egiziano;


CONSIDERATI la preoccupazione e lo sconcerto manifestati dal network internazionale

Scholars at risk immediatamente a seguito della diffusione della notizia;


CONSIDERATA la forte pressione e le azioni di supporto intraprese dalla società civile al fianco di attori da sempre impegnati in difesa dei "prisoners of conscience" come Amnesty International;


CONSIDERATE le dichiarazioni della "Egyptian Initiative for Personal Rights", con la quale Patrick Zaki collaborava, che riportano in accordo con i suoi legali la presenza di maltrattamenti avvenuti durante l'incarcerazione preventiva;


CONSIDERATO che la detenzione cautelare legalmente valida è scaduta il 23 marzo e che, dopo un rinvio per sei volte, l'udienza del 5 maggio si sia tenuta in assenza dell'imputato e dei suoi avvocati, e senza che fosse annunciata la decisione del tribunale;


CONSIDERATO che Patrick è stato trasferito di carcere diverse volte senza che venissero avvisati la famiglia e gli avvocati, e che questi da più di settanta giorni non possono avere alcuna comunicazione con Patrick, neanche per verificare il suo stato di salute;


CONSIDERATO che Patrick soffre d'asma, e quindi particolarmente vulnerabile al covid-19, che in diversi Paesi del mondo ha trovato terreno di diffusione nelle carceri;

CONSIDERATI i valori che contraddistinguono a tutti i livelli il ruolo della comunità accademica tutta, quali la libertà di pensiero, l'importanza del pensiero critico, la responsabilità e l'impegno sociale;


CONSIDERATO che, come riportato il 05 aprile 2016 dal Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni durante l'informativa al Parlamento italiano, per quanto riguardo il caso Regeni le autorità egiziani si sono distinte per l'insufficiente collaborazione e per aver fornito un dossier giudicato carente ed incompleto;


CONSIDERATO che i capi di accusa contestati a Zaky dal pubblico ministero di Mansoura, come pubblicato dall'Agenzia di Stampa DIRE, sono "la pubblicazione di false voci e false notizie che mirano a turbare la pace sociale e a seminare il caos; l'istigazione al

rovesciamento dello Stato; la gestione di un account social media con lo scopo di minare l'ordine sociale e la sicurezza pubblica; l'istigazione a commettere violenze e crimini terroristici";


CONSIDERATO che gli unici comportamenti tenuti da Patrick George Zaky riguardano il fatto che 2018 il ricercatore aveva rilasciato presso l'Agenzia di Stampa DIRE un'intervista nella quale denunciava in modo deciso le condizioni di instabilità socio-economica e di povertà in cui l'Egitto versa e si era espresso contro le politiche dittatoriali e repressive del regime di Al-Sisi; inoltre, nel suo impegno a difesa dei diritti umani, politici, civili e sociali di tutte e tutti, Patrick aveva espresso la massima solidarietà al ricercatore italiano Giulio Regeni.



ESPRIME


Solidarietà a Patrick Zaky, alla sua famiglia, e alla comunità accademica tutta, e condanna fortemente l'arresto effettuato da parte del regime egiziano, in accordo con le studentesse e gli studenti colleghi del master GEMMA frequentato da Patrick Zaky;


CHIEDE


L'attivazione del Ministro dell'Università e della Ricerca per sollecitare l'attivazione del Ministero degli Esteri al fine di ottenere la liberazione immediata ed incondizionata da parte del Governo egiziano di Patrick Zaky;


Che il Ministero dell'Università e della Ricerca attenzioni da vicino la vicenda di Patrick Zaki, sino a quando tali condizioni non saranno completamente ottemperate;


Che il Ministero dell'Università e della Ricerca rivolga al Governo italiano e Commissione Europea una richiesta chiara di presa in carico della vicenda, di azione immediata per il rilascio dello studente e di tutela dei suoi diritti fondamentali;

Che il Ministero dell'Università e della Ricerca contestualmente richieda al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l'ambasciatore italiano in Egitto, di seguire da vicino la vicenda di Patrick, in particolar modo al fine di ristabilire immediatamente le comunicazioni fra lo studente e la famiglia e gli avvocati, e al fine di permettergli di seguire l'attività didattica telematica del proprio master, come richiesto dal Magnifico Rettore dell'Università di Bologna.

 



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