Emblema della Repubblica Italiana

Consiglio Nazionale degli
Studenti Universitari

Ministero dell'Università e della Ricerca

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  • Home pageMozioni2019Mozione di solidarieta’ alla popolazione curda e presa di posizione rispetto all’azione bellica

15 novembre 2019

 

Roma, 12 novembre 2019

Alla cortese attenzione dell'On. Ministro
Dott. Lorenzo Fioramonti Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

dell'On. Vice Ministro Dott.ssa Anna Ascani
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

e p.c.

Al Capo Dipartimento prof. Giuseppe Valditara
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Al Direttore Generale dott.ssa Maria Letizia Melina
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Al Direttore Generale Direzione generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione
superiore Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

LORO SEDI

OGGETTO:MOZIONE DI SOLIDARIETA' ALLA POPOLAZIONE CURDA E PRESA DI POSIZIONE RISPETTO ALL'AZIONE BELLICA
Adunanza del 12 e 13 novembre 2019

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

PRESO ATTO dell'invasione del territorio del Kurdistan siriano perpetrata dal governo Turco, presieduto da Recep Tayyip Erdoğan, mediante l'operazione "Ramoscello d'ulivo";

 

VISTA la Dichiarazione sul Diritto dei Popoli alla Pace, approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con risoluzione 39/11 del 12 novembre 1984, che dispone quanto segue:

«L'Assemblea Generale [...]:

  • Proclama solennemente che i popoli della Terra hanno un sacro diritto alla pace;
  • Dichiara solennemente che la salvaguardia del diritto dei popoli alla pace e la promozione di questo diritto costituiscono un obbligo fondamentale per ogni Stato;
  • Sottolinea che, per garantire l'esercizio del diritto dei popoli alla pace, è indispensabile che la politica degli stati tenda alla eliminazione delle minacce di guerra, soprattutto di quella nucleare, all'abbandono del ricorso alla forza nelle relazioni internazionali e alla composizione pacifica delle controversie internazionali sulla base dello Statuto delle Nazioni Unite;
  • Lancia un appello a tutti gli Stati e a tutte le organizzazioni internazionali a contribuire con ogni mezzo a garantire l'esercizio dei popoli alla pace tramite l'adozione di misure appropriate a livello nazionale ed internazionale»;

VISTO l'articolo 11 della Costituzione italiana, la quale statuisce che: «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo»;

VISTO L'articolo 6 della Legge n. 185 del 9 luglio 1990 che dispone quanto segue: «L'esportazione ed il transito di materiali di armamento sono [...] vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite [...]; b) verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell'articolo 11 della Costituzione»;

VISTA la mozione del Consiglio Universitario Nazionale avente ad oggetto "CONDANNA DELL'AZIONE MILITARE NEL NORD DELLA SIRIA" approvata in data 23 ottobre 2019;

PRESO ATTO CHE l'Italia e la propria industria bellica nello specifico è fra i primi esportatori di armi verso lo stato turco;

VISTA la presa di posizione di numerosi stati europei - come Germania, Francia, Olanda, Norvegia e altri - che prevede il blocco dei rapporti di vendita di armamenti nei confronti dello Stato turco;

VISTE le mozioni approvate dai Senati Accademici dell'Università di Torino, dell'Università di Bari, dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza" e del Politecnico di Torino;

CONSIDERATO l'impegno del popolo curdo nella lotta al cosiddetto stato islamico, minaccia per la comunità e la sicurezza internazionale;

RITENUTO che sia dovere delle nostre Istituzioni porsi a difesa dei principi di pace e di autodeterminazione dei popoli, principi che soprattutto i luoghi di formazione intendono trasmettere alle nuove generazioni;

CONSIDERATO l'appello delle Università di Kobane e del Rojava, che recita quanto segue: «[...] Come docenti, studenti e personale delle università del Rojava e di Kobane, nonostante gli attacchi dello Stato turco,

abbiamo continuato a impegnarci per la scienza e la conoscenza durante questi ultimi tre anni. Sfortunatamente oggi, tutti gli sforzi, i valori e la neutralità delle università e delle scuole sono seriamente minacciati dal terrorismo di Stato e dai suoi mercenari.
Noi, università del Rojava e di Kobane, diciamo che la scienza e la conoscenza sono anzitutto dei valori sacri per la società che garantiscono un senso morale ed un comportamento rispettoso di tutti. Resteremo all'altezza di questi valori e resisteremo fino alla fine. Intanto facciamo appello a tutte le figure del mondo accademico, alle università ed alle accademie internazionali affinché condannino questi attacchi brutali ed alzino la loro voce e prendano posizione contro di essi. Affinché si possa ancora dire che la scienza, la conoscenza e la cultura sono le basi della dignità umana».

ESPRIME

solidarietà alle popolazioni siriane colpite da questa escalation di violenza e rimarca fermamente la condanna all'azione turca ed ad ogni tipo di conflitto.

CHIEDE

al Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, affinché non siano inclusi contenuti atti ad essere utilizzati in ambito bellico, di sollecitare gli atenei a procedere alla verifica ed eventuale revisione di qualsiasi rapporto con Università (attività di spin-off, gruppi di ricerca, con dipartimenti o singoli docenti e ricercatori), enti o aziende turche chiaramente a impiego dell'offensiva turca;

che vengano promosse iniziative a sostegno di formazione e sensibilizzazione all'interno della Comunità universitaria, affinché gli studenti e le studentesse conoscano la storia del Kurdistan e prendano coscienza della gravità della situazione attuale;

che il Ministro si faccia carico di promuovere una presa di posizione netta ed effettiva in tal senso presso la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e del cun, che vada oltre quanto già espresso con la mozione approvata in quest'ultima sede all'unanimità sulla situazione della Siria del Nord.

Il Presidente Luigi Leone Chiapparino



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