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Home pageDocumenti2022Considerazioni in merito alla richiesta di commento rispetto allo Schema di modifica del Decreto Ministeriale 270 e relativi allegati
4 maggio 2022
Alla cortese attenzione
dell'On. Ministro
prof.ssa Maria Cristina Messa
Ministero dell'Università e della Ricerca
Al Direttore dell'Ufficio
Legislativo del MUR
Dott. Giuseppe Cerrone
e p.c.
Al Segretario Generale
dott.ssa Maria Letizia Melina
Ministero dell'Università e della Ricerca
Al Direttore della Direzione Generale degli
Ordinamenti
della formazione superiore e del diritto allo
studio
Dott. Gianluca Cerracchio
Alla Direttrice della Direzione Generale delle
istituzioni
della formazione superiore
Dott.ssa Marcella Gargano
LORO SEDI
Oggetto: Considerazioni in merito alla richiesta di
commento rispetto allo Schema di modifica del
Decreto Ministeriale 270 e relativi allegati
Adunanza del 28 e 29 aprile 2022
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI
UNIVERSITARI
VISTA la nota del Capo dell'Ufficio Legislativo del
MUR Prot. 299 dell'8/3/2022 con la quale si
trasmette ai sensi dell'articolo 17, comma 95,
della Legge 15 maggio 1997, n. 127, la proposta di
2
modifica al regolamento recante norme concernenti
l'autonomia didattica degli Atenei, approvato
con D.M. 22 ottobre 2004, n. 270;
VISTO il Regolamento recante norme concernenti
l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con
D.M. 22 ottobre 2004, n. 270;
VISTA la Bozza per uno Schema di Decreto
Concernente Modifiche Al Regolamento Recante Norme
Concernenti l'autonomia Didattica Degli Atenei,
Approvato Con D.M. 22 Ottobre 2004, N. 270 Del
Ministro Dell'istruzione, dell'Università e della
Ricerca, con relativi Elementi Illustrativi e modifiche
ai singoli articoli, fatto pervenire al Consiglio
Nazionale degli Studenti Universitari;
3
VISTO il documento licenziato dal Consiglio
Universitario Nazionale in data 24 marzo 2022, recante
come oggetto Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza - Missione 4, Componente 1, riforma 1.5 -
"Riforma delle classi di laurea";
VISTA la mozione approvata dal Consiglio Nazionale
degli Studenti Universitari in data 13 aprile
2021, recante come oggetto Proposta di indirizzo
sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;
VISTA la mozione approvata dal Consiglio Nazionale
degli Studenti Universitari in data 28-29 ottobre 2021,
recante come oggetto "Abolizione di vincoli per
crediti extracurriculari fuori piano";
VISTO il Parere approvato dal Consiglio Nazionale
degli Studenti Universitari in data 17 maggio
2021, recante come oggetto Parere in merito al
disegno di legge "Disposizioni in materia di titoli
universitari abilitanti";
CONSIDERATO l'andamento generale del panorama
universitario italiano, il quale, complice il
sistema di attribuzione dei fondi ministeriali e
delle quote premiali ripartite ogni anno attraverso il
Fondo di Finanziamento Ordinario, è sempre più
spinto a livelli di competitività alti e discrezionali
rispetto alla capacità del singolo ateneo di
risultare attrattivo non tanto per i percorsi formativi
sviluppati quanto per l'attrattività rispetto alle
singole aziende territoriali e alla spendibilità del
singolo percorso di studio;
CONSIDERATO quanto il combinato disposto di misure
come la modifica del DM 270 si collochi
temporalmente subito dopo l'approvazione della
Modifica all'articolo 142 del testo unico di cui al
Regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592. Soppressione
del divieto di iscrizione contemporanea a
diverse università e a diversi istituti di
istruzione superiore, a diverse facoltà o scuole della stessa
università o dello stesso istituto e a diversi
corsi di laurea o diploma della stessa facoltà o scuola;
OSSERVA
Nello schema di decreto di cui all'oggetto vengono
proposte modifiche al «Regolamento recante
norme concernenti l'autonomia didattica degli
Atenei, approvato con D.M. 22 ottobre 2004, n. 270»
con l'intento di porre «le basi per il
rafforzamento della interdisciplinarità e l'inserimento di
elementi
di maggiore flessibilità nei corsi di studio
universitari».
La flessibilità nella progettazione degli
ordinamenti dei corsi di studio, prevista dalla Missione 4
«Istruzione e Ricerca» del PNRR e già in parte
introdotta dal D.M. 6 aprile 2021, n. 133 - che
prevede una maggiore flessibilità per quanto
attiene alle attività formative affini o integrative -
troverebbe piena realizzazione in questo
provvedimento, rendendo possibile per tutti i corsi di studio
4
una maggiore flessibilità per le attività di base e
caratterizzanti, attualmente prevista solo in via
sperimentale dal D.M. 25 marzo 2021, n. 289.
Queste due modifiche permetterebbero di ottemperare
a quanto previsto dalla «Riforma 1.5: Riforma
delle classi di laurea» del PNRR.
Il CNSU riscontra, nell'iter dello stesso
provvedimento, pesanti problematicità visto che l'organo,
massimo organo di rappresentanza della componente
studentesca, non è stato in alcun modo
consultato nei lavori preliminari di stesura dello
stesso decreto.
Nel decreto in oggetto si ravvisa la pesante
problematica dell'introduzione dei Settori Concorsuali
(SC) negli Ambiti Disciplinari delle classi di
Corsi di Studio Le classi di corsi di studio, così come
definite ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del
D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, rappresentano un
riferimento importante che conferma e rafforza il
principio del valore legale del titolo di studio, così
come esplicitato nel successivo comma 3, che
stabilisce che «i titoli conseguiti al termine dei corsi
di studio dello stesso livello, appartenenti alla
stessa classe, hanno identico valore legale». La
declaratoria di una classe definisce gli obiettivi
culturali dei corsi della classe e indica - tramite le
«attività formative indispensabili» e i numeri
minimi di crediti che gli ordinamenti didattici dei corsi
devono riservare a esse - un percorso che ne
consenta il raggiungimento. Gli elementi fondamentali
utilizzati in qualsiasi contesto internazionale per
la definizione degli obiettivi culturali dei corsi di
studio e per la individuazione dei percorsi
formativi necessari per raggiungerli sono le discipline
indispensabili. I decreti ministeriali di
definizione delle classi di laurea individuano per ciascuna
classe una tabella delle attività formative
indispensabili e definiscono ambiti disciplinari, spesso ben
più ampi e multidisciplinari dei settori
concorsuali, progettati per garantire notevole flessibilità per
la
realizzazione dei percorsi formativi e in organico
rapporto con gli obiettivi formativi dei corsi.
Dal lato studentesco la sostituzione meccanicistica
dei Settori Scientifici Disciplinari con i Settori
Concorsuali è pesantemente problematica visto che
spesso questi sono costituiti da più settori
scientifico disciplinare non intercambiabili fra di
loro. La sostituzione potrebbe portare ad una
disomogeneità dell'offerta didattica del sistema
universitario nazionale andando a minare il valore
legale del titolo.
I vincoli diversi di flessibilità, con il numero di
crediti vincolati a carattere nazionale ridotto,
determina una problematicità nella riconoscibilità
dei corsi e dell'omogeneità degli stessi andando a
creare sia rispetto l'accessibilità delle
professioni, basti pensare ai corsi con accreditamenti
sovranazionali
o alle classi di concorso della scuola, inoltre si
produce un pesante problema in merito
all'orientamento e alle aspettative formative della
comunità studentesca.
5
ESPRIME
- Preoccupazione rispetto alle modalità di
confronto con gli organi della comunità
accademica rispetto al Decreto in oggetto. Il
Consiglio ritiene che sarebbe stato opportuno,
vista la portata dei cambiamenti in atto,
analizzare non ex-post, bensì in fase di scrittura e
predisposizione. l'articolazione del seguente
decreto, con tutti i soggetti deputati;
- Preoccupazione rispetto alla Modifica del decreto
in oggetto, per le sue caratteristiche.
- In particolare, si vuole sottolineare come la
flessibilità e l'interdisciplinarietà dei corsi di
laurea possano risultare elementi chiave per poter
rendere l'università italiana
all'avanguardia rispetto ai partner europei, solo e
solamente se ciò si accompagni a tutele
e argini legislativi che possano disinnescare un
meccanismo di competizione senza
vincoli, per gli atenei, nella proposta
dell'offerta formativa.
Il Consiglio, infatti, reputa centrale il processo
dell'aggiornamento costante della
determinazione delle classi di laurea e dei singoli
percorsi d'area, ma allo stesso tempo
registra come ciò non debba essere plasmato sulla
base del fabbisogno lavorativo e del
mondo del lavoro tutto, bensì possa essere
intrapreso sulla base di necessità di innovazione
didattica ed accademica. Il mismatch tra competenze
acquisite dagli studenti in uscita dai
percorsi di formazione e il loro assorbimento nel
mondo lavorativo del paese, non può e
non deve, infatti, essere colmato tramite la
modifica sostanziale dell'impianto
dell'Università Italiana allo stato attuale, ma al
contrario, da politiche attive di assunzione,
che dunque non possono e non devono ledere
l'autonomia del mondo accademico.
- Al contempo rileva come, nella definizione del
peso dei singoli insegnamenti, non possa
e non debba essere sradicato il meccanismo di
attinenza disciplinare degli stessi che
dunque sulla stessa vada a basare la competenza
della componente studentesca, per
scongiurare la possibilità che, nell'attribuzione
degli stessi, prevalga la logica della
competitività fine a se stessa. Ciò rischierebbe
nella fattispecie di verificarsi soprattutto in
riferimento all'acquisizione crediti formativi in
ambiti disciplinari non previsti per le
attività di base o caratterizzanti
E CHIEDE
un confronto con il Consiglio al fine di discutere
delle criticità e di eventuali modifiche allo schema
di DM vista l'attuale impossibilità ad esprimere un
parere completo data la criticità dell'attuale
Alla cortese attenzione
dell'On. Ministro
prof.ssa Maria Cristina Messa
Ministero dell'Università e della
Ricerca
Al Direttore dell'Ufficio
Legislativo del MUR
Dott. Giuseppe Cerrone
e p.c.
Al Segretario Generale
dott.ssa Maria Letizia Melina
Ministero dell'Università e della
Ricerca
Al Direttore della Direzione Generale
degli Ordinamenti
della formazione superiore e del
diritto allo studio
Dott. Gianluca Cerracchio
Alla Direttrice della Direzione
Generale delle istituzioni
della formazione superiore
Dott.ssa Marcella Gargano
LORO SEDI
Oggetto: Considerazioni in merito alla richiesta di commento
rispetto allo Schema di modifica del Decreto Ministeriale 270 e
relativi allegati
Adunanza del 28 e 29 aprile 2022
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI
VISTA la nota del Capo dell'Ufficio Legislativo
del MUR Prot. 299 dell'8/3/2022 con la quale si trasmette ai sensi
dell'articolo 17, comma 95, della Legge 15 maggio 1997, n. 127, la
proposta di modifica al regolamento recante norme concernenti
l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con D.M. 22 ottobre
2004, n. 270;
VISTO il Regolamento recante norme concernenti
l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con
D.M. 22 ottobre 2004, n. 270;
VISTA la Bozza per uno Schema di Decreto
Concernente Modifiche Al Regolamento Recante Norme Concernenti
l'autonomia Didattica Degli Atenei, Approvato Con D.M. 22 Ottobre
2004, N. 270 Del Ministro Dell'istruzione, dell'Università e della
Ricerca, con relativi Elementi Illustrativi e modifiche ai singoli
articoli, fatto pervenire al Consiglio Nazionale degli Studenti
Universitari;
VISTO il documento licenziato dal Consiglio
Universitario Nazionale in data 24 marzo 2022, recante come oggetto
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - Missione 4,
Componente 1, riforma 1.5 - "Riforma delle classi di
laurea";
VISTA la mozione approvata dal Consiglio
Nazionale degli Studenti Universitari in data 13 aprile 2021,
recante come oggetto Proposta di indirizzo sul Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza;
VISTA la mozione approvata dal Consiglio
Nazionale degli Studenti Universitari in data 28-29 ottobre 2021,
recante come oggetto "Abolizione di vincoli per crediti
extracurriculari fuori piano";
VISTO il Parere approvato dal Consiglio
Nazionale degli Studenti Universitari in data 17 maggio 2021,
recante come oggetto Parere in merito al disegno di legge
"Disposizioni in materia di titoli universitari
abilitanti";
CONSIDERATO l'andamento generale del panorama
universitario italiano, il quale, complice il sistema di
attribuzione dei fondi ministeriali e delle quote premiali
ripartite ogni anno attraverso il Fondo di Finanziamento Ordinario,
è sempre più spinto a livelli di competitività alti e discrezionali
rispetto alla capacità del singolo ateneo di risultare attrattivo
non tanto per i percorsi formativi sviluppati quanto per
l'attrattività rispetto alle singole aziende territoriali e alla
spendibilità del singolo percorso di studio;
CONSIDERATO quanto il combinato disposto di
misure come la modifica del DM 270 si collochi temporalmente subito
dopo l'approvazione della Modifica all'articolo 142 del testo unico
di cui al Regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592. Soppressione
del divieto di iscrizione contemporanea a diverse università e a
diversi istituti di istruzione superiore, a diverse facoltà o
scuole della stessa università o dello stesso istituto e a diversi
corsi di laurea o diploma della stessa facoltà o scuola;
OSSERVA
Nello schema di decreto di cui all'oggetto vengono proposte
modifiche al «Regolamento recante norme concernenti l'autonomia
didattica degli Atenei, approvato con D.M. 22 ottobre 2004, n. 270»
con l'intento di porre «le basi per il rafforzamento della
interdisciplinarità e l'inserimento di elementi di maggiore
flessibilità nei corsi di studio universitari».
La flessibilità nella progettazione degli ordinamenti dei corsi
di studio, prevista dalla Missione 4
«Istruzione e Ricerca» del PNRR e già in parte introdotta dal
D.M. 6 aprile 2021, n. 133 - che prevede una maggiore flessibilità
per quanto attiene alle attività formative affini o integrative -
troverebbe piena realizzazione in questo provvedimento, rendendo
possibile per tutti i corsi di studio una maggiore flessibilità per
le attività di base e caratterizzanti, attualmente prevista solo in
via sperimentale dal D.M. 25 marzo 2021, n. 289.
Queste due modifiche permetterebbero di ottemperare a quanto
previsto dalla «Riforma 1.5: Riforma delle classi di laurea» del
PNRR.
Il CNSU riscontra, nell'iter dello stesso provvedimento, pesanti
problematicità visto che l'organo, massimo organo di rappresentanza
della componente studentesca, non è stato in alcun modo consultato
nei lavori preliminari di stesura dello stesso decreto.
Nel decreto in oggetto si ravvisa la pesante problematica
dell'introduzione dei Settori Concorsuali (SC) negli Ambiti
Disciplinari delle classi di Corsi di Studio Le classi di corsi di
studio, così come definite ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del
D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, rappresentano un riferimento
importante che conferma e rafforza il principio del valore legale
del titolo di studio, così come esplicitato nel successivo comma 3,
che stabilisce che «i titoli conseguiti al termine dei corsi di
studio dello stesso livello, appartenenti alla stessa classe, hanno
identico valore legale». La declaratoria di una classe definisce
gli obiettivi culturali dei corsi della classe e indica - tramite
le «attività formative indispensabili» e i numeri minimi di crediti
che gli ordinamenti didattici dei corsi devono riservare a esse -
un percorso che ne consenta il raggiungimento. Gli elementi
fondamentali utilizzati in qualsiasi contesto internazionale per la
definizione degli obiettivi culturali dei corsi di studio e per la
individuazione dei percorsi formativi necessari per raggiungerli
sono le discipline indispensabili. I decreti ministeriali di
definizione delle classi di laurea individuano per ciascuna classe
una tabella delle attività formative indispensabili e definiscono
ambiti disciplinari, spesso ben più ampi e multidisciplinari dei
settori concorsuali, progettati per garantire notevole flessibilità
per la realizzazione dei percorsi formativi e in organico rapporto
con gli obiettivi formativi dei corsi.
Dal lato studentesco la sostituzione meccanicistica dei Settori
Scientifici Disciplinari con i Settori Concorsuali è pesantemente
problematica visto che spesso questi sono costituiti da più settori
scientifico disciplinare non intercambiabili fra di loro. La
sostituzione potrebbe portare ad una disomogeneità dell'offerta
didattica del sistema universitario nazionale andando a minare il
valore legale del titolo.
I vincoli diversi di flessibilità, con il numero di crediti
vincolati a carattere nazionale ridotto, determina una
problematicità nella riconoscibilità dei corsi e dell'omogeneità
degli stessi andando a creare sia rispetto l'accessibilità delle
professioni, basti pensare ai corsi con accreditamenti sovra-
nazionali o alle classi di concorso della scuola, inoltre si
produce un pesante problema in merito all'orientamento e alle
aspettative formative della comunità studentesca.
ESPRIME
- Preoccupazione rispetto alle modalità di confronto con gli
organi della comunità accademica rispetto al Decreto in Il
Consiglio ritiene che sarebbe stato opportuno, vista la portata dei
cambiamenti in atto, analizzare non ex-post, bensì in fase
di scrittura e predisposizione. l'articolazione del seguente
decreto, con tutti i soggetti deputati;
- Preoccupazione rispetto alla Modifica del decreto in oggetto,
per le sue
- In particolare, si vuole sottolineare come la flessibilità e
l'interdisciplinarietà dei corsi di laurea possano risultare
elementi chiave per poter rendere l'università italiana
all'avanguardia rispetto ai partner europei, solo e solamente se
ciò si accompagni a tutele e argini legislativi che possano
disinnescare un meccanismo di competizione senza vincoli, per gli
atenei, nella proposta dell'offerta
Il Consiglio, infatti, reputa centrale il processo
dell'aggiornamento costante della determinazione delle classi di
laurea e dei singoli percorsi d'area, ma allo stesso tempo registra
come ciò non debba essere plasmato sulla base del fabbisogno
lavorativo e del mondo del lavoro tutto, bensì possa essere
intrapreso sulla base di necessità di innovazione didattica ed
accademica. Il mismatch tra competenze acquisite dagli
studenti in uscita dai percorsi di formazione e il loro
assorbimento nel mondo lavorativo del paese, non può e non deve,
infatti, essere colmato tramite la modifica sostanziale
dell'impianto dell'Università Italiana allo stato attuale, ma al
contrario, da politiche attive di assunzione, che dunque non
possono e non devono ledere l'autonomia del mondo accademico.
- Al contempo rileva come, nella definizione del peso dei singoli
insegnamenti, non possa e non debba essere sradicato il meccanismo
di attinenza disciplinare degli stessi che dunque sulla stessa vada
a basare la competenza della componente studentesca, per
scongiurare la possibilità che, nell'attribuzione degli stessi,
prevalga la logica della competitività fine a se Ciò rischierebbe
nella fattispecie di verificarsi soprattutto in riferimento
all'acquisizione crediti formativi in ambiti disciplinari non
previsti per le attività di base o caratterizzanti
E CHIEDE
un confronto con il Consiglio al fine di discutere delle
criticità e di eventuali modifiche allo schema di DM vista
l'attuale impossibilità ad esprimere un parere completo data la
criticità dell'attuale proposta di decreto.
Il Presidente del CNSU
Luigi Leone
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