Emblema della Repubblica Italiana

Consiglio Nazionale degli
Studenti Universitari

Ministero dell'Università e della Ricerca

2022-2025

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  • Home pageDocumenti2020Proposte di intervento in materia di diritto allo studio per la legge di Bilancio 2021

8 ottobre 2020

Roma lì 7 ottobre 2020

 

Alla cortese attenzione dell'on Ministro, Prof. Gaetano Manfredi

Ministero dell'Università e della ricerca

 

Al Segretario Generale

Dott.ssa Maria Letizia Melina

Ministero dell'Università e della Ricerca

 

e p.c.

 

All'attenzione del Presidente della VII Commissione parlamentare del Senato della Repubblica

On. Riccardo Nencini

 

 

All'attenzione della Presidente della VII Commissione parlamentare della Camera dei Deputati

On. Casa Vittoria

 

 

Al Presidente della V Commissione parlamentare

del Senato della Repubblica

On. Daniele Pesco

 

Al Presidente della V Commissione parlamentare

della Camera dei Deputati

On. Melilli Fabio

 

 

 

Oggetto: proposte di intervento in materia di diritto allo studio per la legge di Bilancio 2021

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

 

 

 

VISTO il Decreto-Legge n. 34 del 19 maggio 2020 "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19";

 

VISTO il parere approvato dal CNSU nella seduta del 12 e 13 novembre 2019 con oggetto: "PARERE RELATIVO AL DDL 1586 - BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L'ANNO FINANZIARIO 2020 E BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2020 - 2022"

e in modo particolare i parr. 1, 2, 4, 5 e 7;

 

VISTO il parere approvato dal CNSU nella seduta del 24 luglio 2020 con oggetto: "Parere relativo ai criteri di ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) delle università statali e dei consorzi interuniversitari per l'anno 2020 e schema di integrazione al DM N. 989 del 2019";

VISTO il parere approvato dal CNSU nella seduta del 23 maggio 2020 con oggetto: "Parere relativo al Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.";

VISTA la mozione del CNSU relativa alla "Risoluzione problemi connessi con gli idonei non beneficiari a posto alloggio" approvata nell'adunanza del 12 e 13 dicembre 2019;

 

VISTO l'Art.1 della Legge 14 novembre 2000, n.338, in materia di Interventi per alloggi e residenze per studenti universitari;

 

VISTE le "Linee Guida in materia di gestione emergenza COVID 2019", proposte dalla presidenza dell'Associazione Nazionale degli Organismi per il diritto allo studio Universitario (ANDISU), discusso nella IX Commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 6 agosto 2020;

 

CONSIDERATO il perdurare e, anzi, il recente aggravamento della situazione sanitaria legata all'epidemia Covid-19 e, contestualmente, l'annuncio dell'intenzione da parte del Governo della Repubblica di prorogare ulteriormente fino al mese di gennaio lo stato di emergenza ad essa collegato;

 

CONSIDERATO il documento del Consiglio Europeo EUCO 10/20 del 21 luglio 2020 con oggetto: "Riunione straordinaria del Consiglio europeo (17, 18, 19, 20 e 21 luglio 2020) - Conclusioni";

 

 

 

CONSIDERATA la necessità, espressa più volte dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e diffusamente dalle rappresentanze studentesche nazionali e locali, dall'inizio dell'emergenza sanitaria COVID-19, di stanziamento di risorse a sostegno dell'accessibilità al mondo della formazione superiore e in contrasto alla dispersione universitaria, in particolar modo per quanto riguarda il Fondo Integrativo Statale per le misure di Diritto allo Studio;

 

CONSIDERATO che, in accordo ai dati aggiornati all'a.a. 2018/2019 della banca dati del MIUR, a fronte di 79.855 domande di posto alloggio solo 35.976 sono risultati assegnati, con una copertura pari al 45,05%;

 

CONSIDERATO che, a fronte dell'aumento della domanda, il numero di posti alloggio in Italia dal 2011 al 2019 è incrementato, nel complesso, di sole 4.227 unità;

 

CONSIDERATO che diverse regioni italiane hanno optato per l'adozione completa delle linee guida per la gestione dell'emergenza sanitaria, trasformando tutte le camere ad uso multiplo in camere ad uso singolo, riducendo drasticamente il numero di posti letto disponibili;

 

CONSIDERATO che per l'anno accademico 2020/2021, quindi, il numero di studenti idonei e non beneficiari di posto letto subirà inevitabilmente un forte aumento rispetto all'anno accademico 2019/2020, anche a causa della forte contrazione dei redditi familiari durante il periodo di lockdown;

 

CONSIDERATO che i primi dati emersi a valle del periodo di presentazione delle domande di borsa di studio presentano un incremento del numero di domande presentate: ad esempio in Piemonte si è registrato un incremento del 22%;

 

CONSIDERATO che i primi dati emersi a valle del periodo di presentazione delle domande di servizio abitativo presentano un incremento del numero di esclusi per criteri di merito;

 

CONSIDERATO che un tale incremento di idonei non beneficiari di servizio abitativo comporterà inevitabilmente un incremento dell'ammontare di spesa in capo agli enti regionali per il diritto allo studio universitario, a causa della monetizzazione del servizio abitativo non fruito all'interno dell'erogazione delle borse di studio;

 

CONSIDERATA la limitatezza dello stanziamento a favore di un incremento del Fondo Integrativo Statale;

 

CONSIDERATA la necessità di adottare forti ed ambiziose misure di riduzione dei costi per l'accesso all'istruzione terziaria;

 

 

 

 

RIPORTA LE SEGUENTI CONSIDERAZIONI

 

1. Passaggio imprescindibile nell'ottica di espandere le tutele per l'accessibilità alla formazione superiore sarà la stabilizzazione, all'interno della legge di bilancio, delle risorse stanziate nel decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 "Cura Italia" e nel decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 "Rilancio", in particolare gli interventi straordinari di diritto allo studio e le risorse per la riduzione della contribuzione universitaria. Questo con particolare riferimento alle misure di cui all'art. 100 del DL Cura Italia e soprattutto alle misure di cui all'art. 227 del DL Rilancio. Tali misure, accolte con favore dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari nei pareri già richiamati pensate inizialmente in chiave emergenziale, dovranno, a nostro avviso, entrare a far parte di un piano strutturale di rifinanziamento delle istituzioni universitarie.

 

2. A questo è necessario avviare un ragionamento sull'estensione e l'ampliamento oltre di tali investimenti, in particolare del Fondo Integrativo Statale per il Diritto allo Studio. Sotto questo profilo, infatti, i 40 milioni di euro stanziati nel DL Rilancio, difficilmente saranno sufficienti per sostenere le necessità emergenziali e, con l'incedere dell'emergenza economica e sociale conseguente al lockdown si pone la necessità di prevenire le conseguenze dell'impoverimento delle famiglie italiane e l'accresciuta difficoltà di accedere alla formazione superiore che, in assenza di adeguate contromisure, potrebbero portare alla scelta di abbandonare i percorsi universitari. Riteniamo innanzitutto opportuno che il Ministero concluda la ricognizione basata sull'andamento delle domande di servizio abitativo e borsa di studio su scala nazionale, al fine di determinare nel dettaglio le rinnovate necessità di sistema. È quindi necessario sfruttare l'apertura di un dibattito pubblico sui finanziamenti al mondo della formazione ponendosi alcuni obiettivi. Il primo di questi dovrebbe essere il raggiungimento della totale scomparsa delle figure di idonei non beneficiari, garantendo un investimento pluriennale utile all'ottenimento della copertura del 100% delle borse di studio in tutte le regioni italiane attraverso un forte incremento del Fondo Integrativo Statale; seguito dall'innalzamento della No-Tax area almeno alla soglia dei 28.000€ di ISEE nell'immediato, avviando, contestualmente, un ragionamento di lungo periodo che abbia come obiettivo quello della gratuità della formazione universitaria, più volte richiamata dai precedenti pareri dell'organo. In generale, nell'approccio al tema del finanziamento all'università, come già affermato nel parere alla ripartizione del FFO richiamata in precedenza, dovrebbe essere l'abbandono del paradigma competitivo-concorrenziale (concretizzato nel progressivo aumento della c.d. quota premiale) a favore di un canone di carattere distributivo-solidale, nel quale la maggior parte delle risorse strutturali viene messa a disposizione delle università in maggiore difficoltà sulla base di progettualità di sviluppo e rilancio.

 

 

 

3. Negli interventi sul Diritto allo Studio assumono un'importanza centrale quelli in materia di residenzialità studentesca. Sotto questo profilo in sede di decretazione durante il periodo di lockdown sono mancati interventi diretti specificatamente agli studenti universitari fuori sede. La necessità è da un lato un investimento, collegato ad una programmazione congiunta con le Regioni e gli enti per il diritto allo studio, mirato all'aumento della disponibilità di posti letto negli studentati, anche procedendo alla riqualificazione di edifici pubblici attualmente inutilizzati che abbondano in molte città italiane, ipotizzando di estendere anche ad essi gli incentivi già presenti sugli alloggi privati per l'adeguamento energetico e la ristrutturazione. Parallelamente è necessario rafforzare quelli che sono i bonus per gli studenti fuori sede che non risiedono in queste strutture, dovendo, questi ultimi sostenere ingenti costi di locazione a scopo abitativo. Data l'eccezionalità della momento e la gravità della situazione pregressa, il Ministero dovrebbe intraprendere delle iniziative tempestive in materia di riconversione del mercato degli affitti brevi in residenzialità universitaria a titolo gratuito e/o a canoni accessibili, facendosi portatore della richiesta di istituzione di un contributo affitto nazionale perenne e strutturato, e provvedendo infine a disporre i finanziamenti necessari per ottemperare all'Art. 1 della Legge n. 338/2000, adottando quindi ogni strumento atto a rendere possibile una copertura totale dei posti alloggio nel minor tempo possibile.

 

4. Ulteriore settore essenziale di intervento è quello del trasporto pubblico locale e in particolare del servizio rivolto alle comunità studentesche. Sotto questo profilo è necessario un investimento che permetta di superare l'accordo tra Governo e Conferenza Stato Regioni del 31 agosto che fissa la capienza massima dei mezzi pubblici all'80%. Tale percentuale, infatti, è a nostro avviso inidonea a garantire il distanziamento interpersonale e quindi la sicurezza degli spostamenti casa-ateneo degli studenti, ed è dunque necessario lavorare sull'ampliamento del parco mezzi delle aziende di trasporto locali in ottica di intensificazione delle corse.

In aggiunta a questo, riteniamo necessario investimento e programmazione condivisa con le Regioni e gli enti locali per implementare le agevolazioni studentesche per l'accesso ai mezzi pubblici. L'obiettivo che indichiamo, in questo senso, come Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, è quello di favorire su tutto il territorio nazionale un implemento dei servizi di mobilità diretti agli studenti, volto contemporaneamente al miglioramento della qualità della vita studentesca nelle città universitarie e all'abbattimento delle emissioni legate agli spostamenti tramite mezzi privati. In quest'ottica è necessario affiancare, alle agevolazioni economiche per gli studenti, anche un piano di ammodernamento e di sviluppo della cosiddetta "mobilità alternativa", anche tramite lo stanziamento di fondi appositamente dedicati.

 

 

Il Presidente Luigi Leone Chiapparino



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