10 gennaio 2011
COMUNICATO STAMPA - Presidente del CNSU
Oggi, lunedì 10 gennaio 2011, il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano ha incontrato presso il Palazzo del Quirinale il
Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU). In seguito
a all'incontro, il Presidente del CNSU, Mattia Sogaro, iscritto al
III anno di Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di
Milano, ha dichiarato:
«Desidero anzitutto ringraziare il Presidente della Repubblica on.
Giorgio Napolitano per aver accettato così prontamente di
incontrare il massimo organo di rappresentanza studentesca
universitaria, democraticamente eletto lo scorso maggio da oltre
200 mila studenti, e in secondo luogo per l'attenzione e la
disponibilità con la quale oggi ci ha ascoltato. Il Presidente
Napolitano ha condiviso la preoccupazione per il rischio di
un'estremizzazione delle posizioni, valorizzando la funzione del
CNSU e invitando nuovamente tutto il mondo studentesco ad esprimere
il proprio giudizio e ad essere propositivo, in particolare
considerando che la riforma non è soltanto una legge, ma un
processo appena iniziato che richiede di essere attuato.
L'incontro è stato l'occasione per offrire al Capo dello Stato le
nostre osservazioni e proposte sulla situazione dell'Università,
soprattutto in riferimento all'importante processo riformatore che
sta per iniziare a seguito della recente approvazione della
legge.
Abbiamo parlato a nome delle decine di migliaia di studenti che,
con il loro voto, ci hanno chiesto di farci portavoce di tutte le
loro istanze e hanno espresso il desiderio di essere protagonisti,
insieme a noi, nella costruzione dell'università. In questo momento
di particolare difficoltà dal punto di vista economico, sociale e
politico, nelle nostre università ci sono tanti giovani seriamente
impegnati con il proprio studio, con l'università e con la propria
vita, che non cedono alla tentazione del lamento o della
recriminazione, rifiutano di imboccare il vicolo cieco della
protesta violenta e tentano instancabilmente di costruire qualcosa
per sé e per l'ambiente universitario in cui vivono.
Davanti al Presidente Napolitano, non abbiamo perso tempo a
ripetere inutili slogan, ma abbiamo cercato di entrare nel vivo dei
problemi: dal tema bruciante delle risorse economiche a quello
dell'autonomia universitaria (siamo infatti di fronte a un testo di
legge con un impianto fortemente centralistico); da quello della
governance e della presenza degli "esterni" nei consigli di
amministrazione alla esigenza vitale di una differenziazione del
nostro sistema universitario; dal diritto allo studio e dalla
valorizzazione del merito alla prospettiva di ingresso dei giovani
nella carriera accademica. Il punto è che occorrerà lavorare
duramente nei prossimi mesi per far sì che i numerosissimi decreti
attuativi (decreti legislativi, regolamenti, decreti ministeriali)
che il testo richiede vadano nella direzione di un vero rilancio
dell'università e non invece in quella della moltiplicazione di una
burocrazia soffocante di stampo statalista. Non vi è nulla di
scontato e bisognerà vigilare.
Abbiamo insomma subito raccolto l'invito che, nel discorso di fine
anno, il Presidente ha rivolto a noi giovani a «rendersi
protagonisti, con spirito critico e seria capacità propositiva,
dell'indispensabile rinnovamento dell'istituzione Università e del
suo concreto modo di funzionare». Ma non abbiamo dovuto inventare
nulla: a dispetto della versione mediatica, e del tutto virtuale,
della realtà universitaria, negli atenei italiani, come abbiamo
detto, ci sono tanti giovani protagonisti che instancabilmente
tentano di costruire qualcosa per sé e per l'ambiente in cui
vivono. E siamo contenti di farne parte».
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